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Teatri di Palermo a rischio chiusura In arrivo 500 mila euro per il Biondo

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Sono sul piede di guerra i lavoratori dei teatri Biondo e Politeama del capoluogo siciliano che rischiano la chiusura. Questa mattina momenti di tensione in via Roma dove i lavoratori sono saliti sul tetto dello stabile per dire no alla chiusura dei teatri e per chiedere la revoca del commissariamento giunta sabato scorso.  Revocata, invece per la mancata autorizzazione, la manifestazione davanti il teatro Politeama dove l’orchestra sinfonica doveva tenere un concerto.

Intanto oggi, dopo le manifestazioni degli scorsi giorni la Giunta comunale ha approvato l’anticipazione di 500 mila euro da erogare a favore del teatro Biondo. Soldi che comunque non bastano a sanare il debito contratto dal teatro con le banche. Sono circa 3,5 i milioni di euro di debiti. In questa situazione il bilancio non può essere approvato e il teatro è destinato alla soppressione.

I 500 mila euro di anticipazione erogati dal Comune serviranno intanto a pagare gli stipendi dei lavoratori del Biondo la cui ultima spettanza risale al mese di aprile.

“Abbiamo deciso di procedere subito e in deroga – spiega il sindaco - perché non è pensabile che i lavoratori paghino le conseguenze di una gestione passata che ha portato il Teatro in questa situazione. Con questo anticipo, si potrà far fronte al pagamento di alcuni stipendi, indispensabile per ridare un minimo di serenità al Teatro.”

L’Assessore Giambrone ha intanto confermato che il Comune intende promuovere un’azione di rilancio del Teatro, “che non può prescindere dal rapporto e dal coinvolgimento della Regione, altro socio
dell’Ente.”

Giambrone ha anche ribadito che l’Amministrazione mira ad un rilancio dello Stabile di Palermo con attività di qualità e una gestione
oculata, così come tutte le altre istituzioni culturali della città.”

Sono 202 i dipendenti coinvolti, 46 i lavoratori del teatro Biondo  e 156 i componenti dell’orchestra sinfonica del teatro Politeama. Regione, Comune e Provincia hanno le casse vuote e i finanziamenti previsti da Palazzo d’Orleans per le attività teatrali non riescono a garantirne la sopravvivenza.

“Per quanto riguarda il Politeama – dichiara a BlogSicilia Francesco Assisi, segretario regionale Fistel Cisl – sono circa 10 i milioni di debiti contratti dal teatro nei confronti della Serit. A questi si devono aggiungere altri 2 milioni accumulati nel 2012. Per il 2013, la Regione ha stanziato a favore del Politeama circa 8,7 milioni, ma per le varie attività teatrali ne servono almeno 12. La situazione è drammatica perchè mentre per il teatro Biondo è stato disposto un finanziamento di 500 mila euro per l’orchestra sinfonica siciliana tutto tace”.

Il 5 giugno scorso era stato presentato  ai sindacati il piano anti-crisi per la Fondazione Orchestra sinfonica siciliana. Il piano dei tagli presentati dall’assessore al Turismo Michela Stancheris e dal sovrintendente Ester Bonafede (contestata per il doppio incarico all’assessorato al lavoro e alla guida dell’Orchestra sinfonica) prevede una riduzione dei finanziamenti pari a 2 milioni e 106 mila euro. Un taglio che si aggiunge alla riduzione del contributo della Regione che aveva già pesato sulle casse della Fondazione per un milione e mezzo di euro.

In pratica i teatri palermitani già lo scorso anno, secondo accordi presi con il Comune hanno preso impegni con le compagnie di prosa, anticipando somme che sarebbero dovute arrivare da Regione, Comune  e Provincia. Così non è stato. Le compagnie adesso esigono quanto dovuto, ma i teatri  non possono pagare.

“L’attività dei teatri deve essere propedeutica  alla città – continua Assisi – . Adesso Palermo è candidata a capitale della cultura Europea, ma come è possibile, visto che i luoghi della cultura stanno morendo?”.

“Facciamo appello al sindaco Leoluca Orlando e al presidente Crocetta – dichiara Emilio Gelsomino, amministratore di compagnia del teatro Biondo -. I teatri di Palermo non possono chiudere”.

Difficile anche la situazione del teatro Massimo, commissariato ormai da mesi. I lavoratori  chiedono un incontro urgente all’assessore Stancheris e al commissario straordinario Carapezza per discutere del futuro della Fondazione. La richiesta viene motivata per i “pesantissimi tagli previsti dalla finanziaria regionale che ha dimezzato rispetto all’anno scorso i fondi destinati al sistema culturale siciliano e specialmente al settore Spettacolo dal Vivo e visto l’incombere dei regolamenti attuativi della legge Bondi sulle Fondazioni lirico-sinfoniche.

I sindacati fanno sapere che lunedì 8 luglio si terrà un vertice in Prefettura: “Dopo – continua Assisi, dovremmo essere convocati dal presidente Crocetta. Per quanto riguarda l’orchestra sinfonica del teatro Politeama oggi pomeriggio dovrebbe svolgersi un’assemblea d’aula durante la quale potrebbe essere rettificato il commissariamento del teatro. Speriamo che almeno vengano erogate, anche per il Politeama, delle somme per pagare gli stipendi dei lavoratori”.


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