E’ stato rinviato al primo ottobre il processo, ancora in fase preliminare, sulla realizzazione della metropolitana a Catania. Per la costruzione delle gallerie delle tratte Stesicoro – Giovanni XXIII e Borgo – Nesima, sarebbe stato utilizzato cemento depotenziato. Con l’accusa di frode pubblica in forniture, truffa, falso e corruzione sono stati imputati in dodici.
Questa mattina, in aula, davanti al giudice Cosentino, sono state sollevate alcune eccezioni. La corruzione, infatti, secondo uno dei legali, sarebbe avvenuta a Messina o a Roma; se così fosse, decadrebbe la competenza territoriale del tribunale di Catania. Difetto di notifica, poi, per due degli imputati. Intanto, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si è costituito parte civile.
Sono rinviati a giudizio Santo Campione, amministratore della ditta che si è aggiudicata l’appalto, Tuccio D’Urso, ex direttore dell’ufficio emergenza traffico del Comune, i capi cantieri Salvo Innocente e Salvo Forzese, Antonino Milazzotto, direttore tecnico, Salvo Fiore, direttore dei lavori della Ferrovia Circumetnea, Elena Molinaro, del ministero dei Trasporti, Enrico Maltauro, amministratore delegato di una ditta di costruzione, Giuseppe Chiofalo, ex capo della segreteria tecnica del sottosegretario ai Trasporti, Roberto De Pietro, coordinatore pianificazione della Fce, Antonio Patanè e Rosario Randazzo.