Un murale con i volti di delle vittime di omicidi di mafia per non dimenticare il loro sacrificio e per le giovani generazioni affinchè seguano il loro esempio.Da oggi il viso di Alfredo Agosta, Beppe Montana, Giuseppe Fava, Libero Grassi, Luigi Bodenza, Giovanni Lizzio, Serafino Famà ‘rivivono’ sul muro di cinta del carcere di piazza Lanza a Catania.
L’iniziativa è stata promossa dai volontari di Addiopizzo, che un hanno fa hanno dato vita al progetto ”Un muro contro la mafia”. Il nuovo murale si aggiunge a quello già inaugurato che raffigura il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta.
”Il valore della memoria – ha detto il presidente provinciale di Addiopizzo Totò Grosso – e’ importantissimo perchè grazie ad essa si può iniziare a prendere coscienza di che possiamo fare noi per questa terra. Non e’ un caso – ha aggiunto – che l’inaugurazione del murale avvenga in una scuola media di fronte il carcere perchè sono i giovani il futuro e i presente di questa terra. Tutto deve iniziare da loro e devono essere loro i primi a prendere coscienza di chi sono gli uomini che sono morti per questa terra e seguire le loro orme”.
Oggi la cerimonia di inaugurazione è stata preceduta da un incontro nell’aula magna dell’istituto comprensivo ‘Quirino Maiorana’, al quale hanno preso parte, tra gli altri, i familiari della maggior parte delle vittime di mafia raffigurate nel murale, tra cui Elena Fava, figlia del giornalista Pippo Fava, ucciso dalla mafia a Catania il 5 gennaio del 1994. ”Ricordare – ha detto Elena Fava – è una cosa fondamentale perché Catania è una città che spesso dimentica e ha bisogno continuamente di avere stimolato il ricordo”.
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