L’ufficio tecnico comunale di Misilmeri è stato rivoltato come un calzino. Per mesi i carabinieri che hanno condotto le indagini per conto della Dda di Palermo hanno passato al setaccio carte del piano regolatore e di tutti gli appalti messi in gara anche con procedura non sempre ritenute corrette dalla giunta guidata da Piero D’Ai, sciolta nel 2012 per infiltrazioni mafiose. Per mesi l’ufficio tecnico, cuore della macchina amministrativa è stata sotto sequestro.
Adesso tutto quello che è stato rilevato e riscontrato è stato spedito alla procura distrettuale antimafia che sta proseguendo il lavoro svolto nel corso dell’operazione Sisma che aveva decapitato i vertici comunali. Tra i punti oggetto della nuova inchiesta le variazioni di destinazione d’uso del piano regolatore generale, manovre finalizzate a gestire gli affari, in particolare nel settore degli appalti. Sotto la lente degli investigatori sono finite le aree “B con R” del piano regolatore, sottoposte a limiti di edificabilità abbastanza stringenti. Aree che con un colpo di penna sarebbero state trasformate in aree “B”, con maggiore libertà di azione. Un’operazione che avrebbe trovato intese nel consiglio comunale e nei vertici comunali politici e amministrativi.
Si prospettavano affari milionari che si sarebbero scatenati in questo contesto, con investimenti agevolati dalla possibilità di realizzare palazzi con più ampia cubatura ed elevazioni superiori. Non solo su questo la Dda sta indagando. Sono stati segnalati anche alcune anomalie nell’appalto per i canaloni di piano Stoppa. Un lavoro atteso da tantissimi residenti che ad ogni pioggia si vedono sommersi d’acqua. Ma lavori che sarebbero stati appaltati a costi maggiorati e forse, secondo alcuni rilievi tecnici, con la possibilità che potessero non risolvere il fenomeno dell’acqua alta nella frazione di campagna di Misilmeri. Sotto gli occhi del investigatori anche le parcelle affidate per realizzare i progetti.
“Paradossalmente proprio il commissario Tommaso Mondello allontanato perché il padre è stato condannato in appello per concorso esterno in associazione mafiosa, si era messo di traverso e aveva bloccato il tentativo di portare avanti certe pratica – raccontano a Misilmeri – Guarda caso proprio in questo periodo e in questo clima arriva la lettera anonima in prefettura di Palermo che ribadisce qualcosa che al Ministero degli Interni già sapevano. La nomina è avvenuta dopo la sentenza d’appello. La sentenza è dell’aprile del 2012 la nomina è di agosto. Una sostituzione che lascia l’amaro in bocca”. Anche perché di lettere anonime ce ne sono diverse. E non è detto che altri colpi di scena possono essere riservati da qui a qualche settimana.