Si chiama Euro Impianti Plus. E’ una azienda che si occupa di gas ed impianti di metanizzazione in particolare. ha sede a Belmonte Mezzagno in provincia di Palermo e nel.l’ultimo ventennio è stata una delle società più quotate in tutta Italia proprio nel settore della realizzazione degli impianti di metanizzazione. Cento dipendenti, attività anche all’estero e almeno 3-4 a volte anche 5 gare d’appalto vinte con lavori in esecuzione contemporaneamente in varie aree del Paese. Insomma una azienda fiorente e quotata.
Un anno e mezzo fa, esattamente a febbraio del 2012, i titolari finiscono, nuovamente, nei guai. Si tratta dei fratelli Vincenzo, Gaetano e Giovanni Cavallotti sospettati di essere vicini al boss dei boss Bernardo Provenzano. Già nell’ottobre del 2011 erano stati destinatari di vari altri provvedimenti della magistratura. Questa volta vengono raggiunti dalla guardia di Finanza che contesta loro anche intestazioni fittizie di beni per sfuggire alla confisca.
I guai si spostano, dunque, anche alle aziende fra cui la Euro Impianti Plus che passa in amministrazione controllata. “Quando era in mano alle famiglie di Belmonte Mezzagno vinceva gare in tutta Italia. Da quando è stata sequestrata, e con l’amministrazione giudiziaria opera in regime di legalità con tutte le qualifiche necessarie, ma non vince più appalti e non ha una commessa. Ha partecipato a 10 gare e non ne ha vinta nemmeno una – racconta Francesco Piastra, della Fiom Cgil di Palermo -”.
“È singolare come in un settore dove il rispetto delle regole dovrebbe essere essenziale – dice Piastra – prevalgono i criteri del massimo ribasso nell’aggiudicazione delle gare, che a volte significa stare al di sotto dei costi legali anche per garantire la sicurezza ai cittadini. La legalità a volte diventa un handicap – commenta amaramente -”.
Da 100 dipendenti che aveva fino a 7 mesi fa adesso l’azienda ne conta 44 e per 19 è stato siglato un accordo di cassa integrazione ordinaria, già alla terza proroga. di fatto lavorano solo in 25, con una contrazione dei livelli occupazionali del 75%. Attualmente la Euro impianti plus ha come maggiore committente l’azienda Italgas controllata del gruppo Eni.
La Fiom chiede tutela per la sopravvivenza dell’azienda, sia al presidente della Regione Crocetta, che alla Prefettura e al ministero per lo Sviluppo Economico. “Da quando è stata sequestrata, l’azienda è stata dotata da parte dell’amministratore giudiziario di un nuovo management che ha ottimizzato la struttura produttiva, revisionato i mezzi di lavoro, ottenuto le qualifiche necessarie per lavorare nell’ambito dell’impiantistica e ha formato i lavoratori per la sicurezza. Ma tutto questo – dice Piastra – non è bastato per fare vincere alla Euro Impianti Plus nuovi lavori. La legalità in un’azienda in mano allo Stato in questo settore probabilmente non paga. Dare continuità lavorativa a questa impresa ha un doppio valore: uno per garantire la tutela occupazionale e l’altro per dimostrare che anche un’azienda controllata dallo Stato può garantire lavoro e occupazione. Chiederemo incontri a Crocetta, perché ci dia una mano, ma anche alla prefettura e al ministero”.