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Sequestrati beni per 40 milioni all’estortore di Natale Giunta

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I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo hanno sequestrato 40 milioni di euro ad Antonino Ciresi presunto estortore dello chef Natale Giunta. I militari coordinati dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia hanno eseguito il sequestro preventivo dell’azienda di macellazione e vendita di carne all’ingrosso, Ovinsicula.

Nel provvedimento rientra tutto il patrimonio aziendale, compresi gli uffici amministrativi di Via Gallo 46 e una sede in via Stazzone a Palermo. Una seconda struttura a Mezzojuso ed un immobile che si trova nel comune di San Gavino Monreale, in Sardegna.

La ditta di Mezzojuso ha 55 dipendenti, è una delle più grandi presenti sul territorio siciliano, costituita da un complesso aziendale che si occupa dell’allevamento, macellazione e successiva vendita all’ingrosso di ovini, suini e bovini.

L’azienda secondo le indagini è riconducibile a Ciresi, arrestato nel mese del aprile del 2013, poiché ritenuto responsabile dell’estorsione allo chef Natale Giunta, nonché denunciato nell’ambito dell’operazione Alexander, poiché ritenuto reggente della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio.

Seppur fittiziamente intestata a terze persone, è stato lo stesso boss nel corso dei colloqui in carcere con i familiari, a svelare il fatto che proprio lui ne fosse il reale proprietario. Difatti dopo aver detto al figlio di riferire ai soci di avere cura dell’azienda e di metterlo a conoscenza dei ricavi (CIRESI:…allora… digli al signor Ania a tutti e due i soci di stare attenti allo “stazzone”… di stare attenti allo stazzone”…/… “… poi un’altra cosa, gli dici a Paoluzzu e a tutti… nei conti e nei discorsi voglio assistere io me l’ha detto mio padre, tutta la fiducia ce l’hai sempre tu Paoluzzu però mio padre vuole che io le cose li devo sapere …”), fac eva raccomandazioni affinché, in caso di controlli, nessuno rivelasse il suo reale ruolo (CIRESI:… “… si merita questo… perché è intestato a lui sennò … inc. … ah! Poi digli che se lo chiamano io socio non ci sono perché nel mandato di cattura c’è messo che io sono socio… mio padre dichiarazioni non ne ha fatto, perciò lui quando viene chiamato ma quali soci… veniva a leggersi il giornale, ogni tanto vendeva qualche vitello… ).

Sotto sequestro poi sono finiti un pub, due imbarcazioni, un’auto e un acquascooter. Questi beni erano a disposizione di Antonino Seranella, braccio destro di Alessandro D’Ambrogio, formalmente dipendente della Sicil Trinacria Onlus società fornitrice di servizi partecipata della Regione Siciliana, di fatto nullafacente, che percepiva uno stipendio di circa mille euro al mese, mantenendo però un tenore di vita palesemente elevato ed una società con sede amministrativa a Trani in Puglia. Sequestrati anche 200mila euro fra assegni e contanti.


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