Ad un mese dal funerale, nonostante il divieto della famiglia su disposizione del sindaco di Carini, è stata tumulata nel cimitero di Carini, la salma di Grazia Bruno, la donna di 67 anni morta lo scorso 6 febbraio ma che il marito e i quattro figli hanno finora considerato in uno stato di morte apparente poiché il suo corpo non ha subìto il processo di decomposizione.
“Il sindaco Giuseppe Agrusa rappresenta l’organo superiore per quanto riguarda l’igiene e la sanità – dice l’avvocato della famiglia della donna, Gaspare Genova. – Adesso si attende l’azione del magistrato della Procura che sta indagando sulla vicenda”.
Ieri è stata effettuata la tumulazione. Secondo il mio parere professionale non ci siano gli estremi per un denuncia per abuso di potere”- Ma i figli non ci stanno. La figlia della donna, Lucrezia Passalacqua, afferma: “Denunceremo il sindaco Giuseppe Agrusa per abuso d’ufficio. La Procura ha aperto un’inchiesta e non si è ancora pronunciata. Noi avevamo chiesto la riapertura del feretro –continua Passalacqua- poiché siamo convinti che possa essersi risvegliata, ma il sindaco ha deciso di procedere contro il nostro volere”.
Alle 11, infatti, nessuno dei familiari ha assistito alla tumulazione. Il feretro con le spoglie di Grazia Burno è stato tumulato in uno dei loculi a muro messi a disposizione dal cimitero di Carini. “Se e quando la Procura deciderà di riaprire la bara, procederemo con l’estumulazione. Poi si vedrà” – avrebbe dichiarato il responsabile dell’ufficio cimiteriale.