Era il vero proprietario di un’azienda di Carini, in provincia di Palermo, ma si era fatto inquadrare come semplice magazziniere per gestire indisturbato i suoi affari. Al suo posto c’era un prestanome che è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di provenienza illecita, aggravati dall’avere agevolato Cosa nostra.
Il prestanome è Giorgio Iaquinoto, 59enne di Vittoria (Ragusa), già sorvegliato speciale di pubblica sicurezza. La polizia ha eseguito un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura generale presso la Corte d’Appello di Palermo in seguito alla condanna definitiva a 5 anni e 6 mesi di reclusione. L’uomo deve ancora scontare quasi due anni e pagare una multa di 7000 euro.
Le indagini, finalizzate all’arresto dell’ex latitante Salvatore Lo Piccolo, avevano dimostrato che l’arrestato era solo in apparenza socio unico ed amministratore di una società a responsabilità limitata con sede a Carini, specializzata nel commercio all’ingrosso ed al dettaglio di articoli elettronici. In realtà era un prestanome, in quando la società era riconducibile a due persone, una delle quali al tempo reggente della cosca mafiosa di Carini, formalmente assunto come magazziniere. Il prestanome e’ stato rinchiuso nel carcere di Ragusa.