Stalking all’università. Non secondo lo stereotipo spinto, tipico da film degli anni Settanta tra il professore e l’alunna, bensì tra il professore e la dottoranda, un’ex studentessa che dopo avere lavorato sodo sui libri si è laureata, si è specializzata e nell’Ateneo di Catania sta svolgendo un dottorato di ricerca con tanto di borsa di studio.
Ma c’è di più: l’attenzione spasmodica del Prof in carriera di 48 anni e per giunta sposato è avvenuta nei corridoi dell’università visto che lui e la sua vittima hanno stanze attigue. Ecco perché alle continue avances dell’uomo, che non ne ha per nulla voluto sapere di smettere, la polizia ha notificato il provvedimento del Gip, che ipotizzando il reato di atti persecutori ha disposto il divieto di avvicinamento e di comunicare con qualsiasi mezzo.
Perché lui dallo scorso mese di settembre ha iniziato a perseguitarla prima con attenzioni che piano piano sono diventate sempre più pesanti a tal punto che alla fine lui, alla puntuale negazione di ogni tipo di contatto, l’ha ingiuriata mandandole mail e su Facebook, ostacolandola mentre si allontanava in auto dal parcheggio dell’università. Ai messaggi sono seguiti pure appostamenti e pedinamenti. E a nulla sono valsi i tentativi di dissuasione nei confronti del docente da parte di suoi colleghi.
Nel frattempo dimostrando un amore diventato patologico, le inviava lettere passionali a limite della decenza. Alla fine la dottoressa che è abbastanza più giovane di lui, ha deciso di denunciarlo. Perché la sua vita era diventata invivibile.
Adesso che succederà. Difficile immaginarlo: perché il prof di fatto non più entrare nella sua stanza all’università essendo questa attigua a quella della dottoranda dalla quale lui deve mantenersi a debita distanza per volontà del gip. E l’università che farà visto che il provvedimento cautelare riguarda solo il prof e non è stato comunicato all’Ateneo?
Storia complessa questa, dagli sviluppi incerti…