Continua la protesta dei lavoratori dell’Ast che da ieri occupano pacificamente a Palermo la sede della direzione generale dell’azienda. I 1.200 dipendenti sono in agitazione per il mancato pagamento degli stipendi e per le incertezze circa il futuro dell’azienda.
I sindacati hanno lanciato un appello alla Regione perché si approvi subito il budget dell’azienda per il 2013, che sbloccherebbe i 7 milioni e 200 mila euro necessari non solo al pagamento degli stipendi ma anche per garantire la prosecuzione del servizio in Sicilia. L’Azienda siciliana trasporti copre non soltanto tutta la Sicilia ma svolge “anche 19 servizi urbani. Spiega Enrico Di Maio della coordinatore regionale Ast Filt-Cgil – per esempio a Caltagirone, Gela, Modica e Ragusa”.
“L’azienda – continua Di Maio – ieri ci ha consegnato un documento dal quale risulterebbe che la Regione deve all’azienda circa 51 milioni di euro. È una situazione che dura da almeno due anni, che sta portando i lavoratori a non avere la certezza di ricevere lo stipendio nei tempi previsti”.
“Non è soltanto il mancato pagamento degli stipendi a preoccupare i lavoratori dell’Ast, ma l’inaffidabilità della Regione Siciliana che provoca all’azienda costanti difficoltà finanziarie”, afferma Antonino La Barbera, segretario regionale Cobas settore trasporti, commentando l’occupazione in corso presso la sede della direzione generale dell’Ast.
“L’azienda deve delle risposte ai 1.200 lavoratori – aggiunge La Barbera – sia sulla situazione economico-amministrativa della società sia sulla contrattazione di secondo livello”.
È stata fissata per domani una riunione tra i vertici dell’Ast e i sindacati. “L’azienda – conclude La Barbera – deve battere i pugni, non limitarsi a scrivere semplici ‘letterine’, affinché la Regione approvi il budget 2013. Senza queste risorse, 7,2 milioni di euro che verrebbero sbloccati nell’immediato, si rischia l’interruzione del servizio. I soldi per il pagamento dei salari, l’acquisto del gasolio per i pullman, i fornitori e le officine sono ormai agli sgoccioli”.