Irregolarità nell’impiego dei precari, assunzioni senza selezione pubblica e mancata conversione dei contratti di lavoro da tempo determinato a indeterminato dopo 36 mesi, come prevede la legge. Sono queste le ragioni che hanno spinto i componenti del comitato del coordinamento dei precari delle Aziende sanitarie siciliane a presentare un esposto alla Procura regionale della Corte dei Conti.
“A seguito delle novità introdotte dalla recente legislazione in materia, - spiega la presidente del comitato, Rosa Bella - lo studio legale dell’avvocato Concetta Bosurgi del foro di Messina, che da anni si prodiga per la tutela della categoria del personale socio sanitario, ha presentato un esposto alla Procura Regionale della Corte dei Conti Siciliana per chiedere l’accertamento di tutte le sopra esposte illegittimità e, in particolare, la violazione dell’art. 97 Costituzione che prevede l’obbligo, per le assunzioni, nella Pubblica Amministrazione, di una selezione pubblica”.
Recentemente, gli stessi enti stanno stipulando contratti di servizio con società cooperative e società partecipate che sono state inglobate dalla stessa Regione Siciliana, che di alcune di esse è divenuta proprietaria al 100%, e il cui personale opera nei servizi socio sanitari della Regione Siciliana e delle Aziende provinciali siciliane.
“A seguito delle novità legislative introdotte dalla recente legislazione regionale in materia, – sostiene Rosa Bella – si pone la necessità di predisporre un’azione collettiva per evitare che il personale socio sanitario che ha maturato i requisiti previsti dalla legge (36 mesi di servizio complessivi, anche non continuativi) si veda costretto all’ennesima scadenza contrattuale ovvero a fuoriuscire definitivamente dal lavoro, piuttosto che a vedersi riconosciuta la conversione dei contratti a tempo determinato in un unico rapporto a tempo indeterminato, prevista dalla legge come sanzione per l’utilizzo abusivo dei contratti a termine”.
Lo scopo della protesta dei precari delle Asp siciliane è ottenere “il giusto riconoscimento di un posto di lavoro, dell’anzianità di servizio e del risarcimento di tutti i danni subìti, ma anche per evitare che la Regione Siciliana e le Aziende Sanitarie provinciali possano essere complici ‘occulti’ nell’utilizzare strumenti, indiretti ed illegittimi, che legittimino l’assunzione di personale nei posti di ausiliario socio sanitario che non ha mai superato alcuna selezione pubblica”.
Il comitato, inoltre, si sta battendo per una gestione omogenea delle direttive emanate dall’assessorato nella linea di proroga dei contratti dei precari nelle more di una definitiva selezione pubblica per l’assunzione a tempo indeterminato che permetterà di fermare il precariato nella sanità siciliana, ma mentre tutte le aziende sanitarie stanno prorogando i contratti per sei mesi a tutti i lavoratori a tempo determinato l’Asp 1 di Agrigento in questi giorni stipula circa 40 contratti nuovi contro ogni divieto.