Rapporti con il Megafono, bilancio e questione morale. Sono questi i temi all’ordine del giorno del conclave del Pd siciliano che si riunisce questa mattina al San Paolo Palace Hotel di Palermo. Una riunione in vista del congresso regionale che deve sciogliere alcuni nodi che hanno generato tensione nei dem.
Ore 16.01. Interviene anche il deputato nazionale Angelo Capodicasa: “L’intervento di Crocetta non mi è piaciuto. Mi auguro che questo momento di tensione sia solo un episodio. La relazione di Lupo invece mi ha convinto. Sono preoccupato per l’esito della discussione con Crocetta con il rischio che si arrivi alla spaccatura. Abbiamo l’occasione storica di un presidente della Regione di centrosinsitra e non possiamo sprecarla. Dobbiamo collaborare e lavorare insieme. Io auspico che al più presto si possa interloquire con Crocetta per chiarire quello che è successo oggi. La Sicilia è una polveriera e non dobbiamo chiedere aiuto anche del presidente della Regione che però non può essere solo al comando. Crocetta sta spezzando certi ingranaggi ma siamo ancora lontani dalla rivoluzione. La Formazione deve essere chiusa, la sanità deve essere tolta al potere politico. Continuare con l’io e voi non può andare bene. Come si fa a dire che il Pd è il suo partito se poi parla così? Avevo detto ad Migliavacca ed Errani che era un errore fare le liste del Megafono. Ma se il Megafono fa liste o circoli non è più un’idea. Il presidente rischia di essere ostaggio e condizionato da coloro che stanno sul territorio, come a Licata, dove alla fine ha ceduto ad appoggiare un candidato non del Pd”.
Ore 15.41. Lillo Speziale: “La questione morale è girarsi dall’altra parte quando non ci siamo occupati della vicenda Vitrano o del Ciapi”. Inizia così l’intervento dell’ex deputato regionale. “Ci siamo girati dall’altra parte – continua – quando abbiamo regalato pacchetti di tessere ai notabili o alle primarie abbiamo preso più voti che alle politiche. Non possiamo fare come gli struzzi. Su questo terreno Crocetta è più avanti di noi. Caro segretario non possiamo arrivare dopo le inchieste giudiziarie. Dobbiamo cambiare il comportamento stesso del Pd. La questione morale riguarda il comportamento dl partito. Nessuno può darci lezioni e dobbiamo aiutare Crocetta in questa battaglia di moralizzazione ma dobbiamo anche chiedergli di affrontare temi per lo sviluppo della Sicilia. Il fatto che Crocetta sia andato via è una mancanza di rispetto per i militanti del Pd. Il Megafono non può diventare il ricettacolo del peggior trasformismo della politica siciliana“.
Ore 15.28. Proseguono gli interventi dei vari dirigenti del Pd. Molte le critiche al presidente della Regione, che nel mentre ha lasciato la direzione del partito, per i toni del suo intervento e per non essere rimasto a ascoltare gli altri. L’aula si è gradualmente svuotata: poche le presenze in aula.
Ore 15. “Bisogna rafforzare e rendere autorevole l’azione del governo. La possibilità di una mia presenza in giunta non è contemplata”, precisa subito Vladimiro Crisafullli iniziando il suo intervento per poi precisare: “Però aggiungere nel rimpasto parlamentari del Pd all’interno della giunta regionale per rafforzare il nostro progetto di cambiamento con crocetta. I congressi si devono fare e non pensare di rinviarli perché impegnati in altro. Io condivido l’idea che i congressi regionali devono essere divisi da quello nazionale. Il segretario nazionale deve essere deciso dal partito. Chi è nel Pd non può dirigere altri movimenti. Così non siamo credibili. Diventa una finzione che ci dice che dobbiamo stare fermi e lasciare le cose come sono. Nel Pd ci devono stare quante più persone possibile. Questa idea di Megafono è disgregante per il Pd ma dire questo non significa mettere in discussione il presidente della Regione. Ho visto tanti partiti attorno al presidente della Regione e quando sono finiti i presidenti sono finiti questi partiti”.
Ore 14.47 Tocca al senatore Beppe Lumia: “Dobbiamo portare avanti una grande rivoluzione moderna. La fase è delicata. C’è il rischio che in questa crisi con l’idea di creare un progetto grande di cambiamento ci chiudiamo nel congresso e ci bastoniamo fra di noi. La bandiera del Pd è più importante di tutti. Saremo giudicati dagli italiani e dai siciliani per le cose faremo. Dobbiamo cambiare la Sicilia, fare quello che il riformismo non è mai riuscito a fare. Non si può usare la bandiera del Pd per colpire qualcuno all’interno e all’esterno. Crocetta è una chance straordinaria per la Sicilia, rischia la vita perché la macchina della Regione è strutturata come terra di di consumi e lui la vuole trasformare in terra di sviluppo e questo a molti non va bene. Quando Mattarella provò a cambiare il sistema venne ucciso. È banale il conflitto con il Megafono. È una risorsa. Abbiamo la necessità di allargare il consenso politico. Io sono per le regole di massima apertura che guarirà il partito. Crocetta va sostenuto con parole moderate da parte dei dirigenti del Pd”.
Ore 14. Interviene Angela Bottari, presidente dell’assemblea Pd di Messina. “Ho denunciato più volte la situazione giudiziaria e politica del Pd di Messina. Una situazione insostenibile con ricorsi respinti o mai presi in considerazione. Il tesseramento è stato gonfiato. La sede del Pd cittadino è inesistente: si trova nella sede della società di Francantonio Genovese. I bilanci non sono mai stati approvati. Tantissimi circoli sono fittizi. Ci sono responsabilità chiare in questa cattiva gestione da parte degli esecutivi regionale e nazionale del Pd“.
Ore 13.49. “Tra il governo regionale e il Pd, io scelgo il Pd”. Antonello Cracolici, deputato regionale, non risparmia critiche a nessuno aggiunge: Crocetta e Lupo compresi e punta a un Pd aperto che vada la di là dei propri steccati tradizionali. “La questione morale – sostiene – è il tema che dobbiamo affrontare immediatamente perché negli ultimi due anni molti esponenti del Pd sono stati toccati da inchieste giudiziarie. Dunque dobbiamo rivedere la natura del partito e le norme dello Statuto. Non è tollerabile che chi ha incarichi con enti della Regione poi rappresenti gli elettori all’Ars. Abbiamo una storia chiara e nessuno non può darmi lezioni di moralità. Il Pd viene prima di tutto. Non è un autobus. Il partito deve essere uno. Crocetta ha ragione. Siamo stati noi a volere il Megafono sia alle regionali sia alle politiche. Lo smottamento del quadro politico è una fase e dobbiamo ancorare la nostra forza per aprire il nostro partito. Già il corpo del Pd è fragile e non possiamo reggere due cose. Tra il governo regionale e il Pd io scelgo il Pd. Se dopo 8 mesi riconoscendo a Crocetta che sta facendo bene, ma non c’è dubbio che questo coraggio non sarà sufficiente. Abbiamo nodi politici che dobbiamo affrontare ma non da soli come vuole fare Crocetta. Senza un Pd forte non ci sarà un governo alla Regione. È inaccettabile che dirigenti del Pd sputino addosso a questo partito. Non possiamo sentirci ospiti di Crocetta. Mi batterò però per far tornare Lumia e il governatore nel partito“.
Ore 1345. “Meno male che non ho ubbidito al Pd”. Crocetta attacca frontalmente i vertici siciliani del partito. “Il Megafono è un’idea che non si può combattere e non si può fermare. Io non lascio il Pd, è il mio partito. Voglio fermare il degrado del partito. Nei giochetti ‘Crocetta sì Crocetta no’ non ci voglio entrare. Menomale che non ho ubbidito al Pd. Mi avrebbero imposto Cocilovo allo Ial e Crisafulli assessore”.
Ore 13.36 Il governatore siciliano si toglie diversi sassolini dalla scarpa e ripercorre il rapporto travagliato tra Pd e Megafono dalle politiche di febbraio in poi. “Il Megafono – spiega Crocetta – è frutto di un accordo a livello nazionale. Questa direzione ha deciso in modo suicida che dovevamo regalare 9 deputati. Il Megafono vuole stare con il Pd. Alle politiche io non volevo presentare le liste. Hanno deciso Bersani, Letta, Zoggia, Migliavacca e abbiamo eletto un solo senatore. Io volevo gli uomini del Pd all’interno della lista. Alle Comunali io sono stato rispettoso del partito: non ho fatto comizi a Piazza Armerina. Per quanto riguasda il caso della Formazione, la colpa è dei vertici del Pd che non hanno capito che a Messina c’era un certo clima”.
Ore 13.30. “Se volete davvero cambiare eleggete Nelli Scilabra come segretario del Pd. Una giovane onesta simbolo del cambiamento. Se non vi va bene come guido il governo fate pure una mozione di sfiducia“. Pesanti le parole del governatore siciliano, Rosario Crocetta, durante il suo intervento al direttivo, col quale lancia il suo assessore alla Formazione alla guida del partito alla presenza di diversi esponenti del suo governo: la stessa Scilabra, Linda Vancheri, Mariella Lo Bello.
Ore 13.07. Interviene Ferrandelli: “Dalla relazione di Lupo si parla solo di Crocetta e del sostegno al governo. Non siamo sintonizzati con la base della nostro partito. Continuiamo ad avere frizioni con crocetta per esempio sulla privatizzazione dell’acqua pubblica. Non sbaglia solo crocetta ma siamo noi che sbagliamo perché non siamo in sintonia con il nostro mondo. Pd come forza veramente rappresentate del governo senza poltrone o assessorati, ma dobbiamo dettare la linea politica al governo. Primarie aperte per il segretario regionale e per tutte le cariche. La questione morale può essere risolta dalla primarie aperte”.
Ore 12.52. Il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, termina la lettura della sua relazione. Tre sono gli ordini del giorno presentati. Uno del deputato regionale Pd di area renziana, Fabrizio Ferrandelli, sulle primarie aperte. Un altro di di Enzo Di Girolamo, segretario del Pd della provincia di Palermo sulla situazione dei dipendenti Pd. Il terzo e ultimo è del Pd di Agrigento che chiede la convocazione dei un’assemblea degli amministratori locali.
Ore 12.43. ”Il 31 luglio la direzione nazionale si riunirà per decidere le regole del congresso”, annuncia Lupo che spiega: “Una certa quota degli organismi nazionali deve essere rappresentata da organismi regionali e questa proposta può essere presentata sia per l’assemblea nazionale sia per la direzione nazionale per rafforzare quelle istanze che provengono dal territorio”.
Ore 12.38. Verso il Congresso. ”L’impostazione del congresso deve essere quella che afferma Epifani -. sostiene Lupo. – Prima i congressi regionali e in seguito quello nazionale. Un percorso dal basso verso l’alto per dare un contributo dal territorio. Occorre puntare sull’unità del partito. Il tesseramento è aperto e libero. Non possiamo lavorare solo sul rinnovo delle tessere. Dobbiamo aprire il partito delle primarie e non possiamo fare le primarie aperte e poi i congressi chiusi agli iscritti. Ci vuole una campagna aperta di tesseramento che coinvolga tutti. Dobbiamo dare a tutti la possibilità di iscriversi che vada oltre alcune rigidità di circolo. Bisogna mettere dei gazebo per rilanciare il tesseramento. Anche se vogliamo riaffermare l’auto finanziamento del partito dobbiamo puntare agli iscritti. Io sono favorevole al finanziamento pubblico e il tesseramento è il nostro autofinanziamento. Il congresso deve essere aperto anche a chi si iscrive nel 2013. Le primarie saranno aperte per il segretario nazionale. È in discussione il tema sull’albo degli elettori e bisogna capire se agganciare i segretari regionali con il nazionale ma tale posizione è minoritaria. Sono per l’ipotesi di sganciare la figura del segretario nazionale e candidato premier”.
Ore 12.22. In vista di un possibile ‘rimpasto’ di governo. “Non abbiamo chiesto a Crocetta alcun assessorato, – spiega Lupo – siamo disponibili e impegnati a governare bene la Sicilia. Ci dica anche lui come partecipare meglio con vertici di maggioranza anche più frequenti anche facendo il punto settimanalmente per le priorità del programma di governo. Un rapporto molto più stringente fra il governo e il Pd e superare delle criticità che in sicilia ci sono e che hanno riguardato anche i rapporti fra giunta e forze parlamentari di maggioranza. Non sono mancate polemiche sulla vicenda megafono e democratici riformisti. Dobbiamo risolvere il problema in maniera serena per noi, per il governo e per il bene della Sicilia. Noi abbiamo dato il nostro assenso alla lista del presidente che ha dato un contributo utile all’Ars e per le elezioni politiche. Il Megafono ha dato il suo contributo anche per le amministrative come a Catania dove la lista del presidente ha dato un grande contributo. È inaccettabile che il Megafono vada però da solo e in contrapposizione al Pd come a Piazza Armerina. Collaborazione e dialogo fra i, Pd e l’iniziativa del presidente. Formule tecniche nell’ambito dello statuto del partito. Sullo statuto nazionale non c’è il patto federativo quindi non si può accettare che sul territorio pezzi del Pd vadano via per costituire circoli del megafono autonomi. Sarebbe un disastro portando alla disgregazione del partito sul territorio”.
12.06. “Per il Pd questa è un’occasione straordinaria. Siamo unica speranza per la Sicilia”. Il segretario regionale d Pd evidenzia come “Letta al governo e Crocetta alla Regione e tantissimi comuni governati dal centrosinistra rappresentano una speranza per la Sicilia. Unica speranza per i siciliani è il Pd. Dei 38 comuni con il sistema proporzionale eravamo solo in sei. Adesso governiamo quasi ovunque. Dato elettorale importante per rilanciare il Pd per rafforzare il nostro progetto. La sicilia attraversa una situazione grave dal punto di vista economico. Il default è dato oggettivo della corte dei conti. Siamo obbligati a lavorare maggiormente sul risanamento e sullo sviluppo con la crescita economica sostenendole imprese e il lavoro e fronteggiando le emergenze sociali e il governo regionale sta facendo bene con il sostegno del nostro partito anche al lavoro dei nostri assessori in giunta”.
Ore 12.03. “Fiducia nel governo Letta”. Lupo interviene poi anche sulla politica nazionale: “Quello guidato da Enrico Letta è un governo di servizio che non volevamo ma che non ha alternativa e serve per fare alcune cose e poi si torni al voto per dare all’Italia un governo di cambiamento. La priorità assoluta è la legge elettorale che mette a rischio anche andare al voto.
Segnale importante la proroga dei contrattisti della pubblica amministrazione. Un fatto positivo”.
Ore 12. “Il nostro sostegno a Crocetta è convinto”. Secondo Lupo “il Pd ha sostenuto con forza il governo soprattutto quando abbiamo lavorato insieme per l’approvazione della Finanziaria. Abbiamo sotto gli occhi una situazione pol
Ore 11.52.”Incompatibilità con il governo Crocetta. Giuseppe Lupo parla del rapporto turbolento del Pd con il presidente della Regione Siciliana: “All’Ars stiamo lavorando sulle incompatibilità con il governo Crocetta e potremmo riprendere il disegno di legge Speziale presentato nella scorsa legislatura. Norme di partito e norme di legge per rafforzare la buona politica. Vogliamo essere più crocettiani di crocetta sui temi dell’antimafia sulla trasparenza sulla moralità. Sono i nostri valori e sono fondativi del nostro partito. Siamo al fianco di Crocetta e a sostegno del governatore. Lo siamo stati e vogliamo continuare ad esserlo. È il nostro presidente. Il Pd condivide e sostiene il governo regionale sempre e in ogni caso quando prende provvedimenti contro l’illegalità. Non c’è bisogno di sottolineare sempre se siamo concordi con lui. Vogliamo una sicilia che si batta per la legalità e proprio per questo abbiamo scelto Crocetta”.
Ore 11.46. E’ iniziata nel segno della questione morale la direzione del Pd. Apre i lavori il segretario regionale Giuseppe Lupo. ”Direzione di tutto il partito. Non soltanto del gruppo dirigente ma di tutti anche degli iscritti. Comincio con la questione morale perché ci sono stati dei fatti che hanno riguardato alcuni esponenti del Pd e abbiamo immediatamente preso provvedimenti in merito sospendendo gli iscritti. Qualsiasi proposta per dimostrare di rispondere all’emergenza che c’è nel Pd ma che non riguarda il corpo del Pd ma singoli soggetti. Noi abbiamo chiesto a Messina una sostituzione dei vertici, di fatto abbiamo azzerato i vertici che sono stati sostituiti dalla mia reggenza. Abbiamo applicato lo statuto con rigore e operiamo sulla base dello statuto del 2008 precedenti al congresso 2009. Il prossimo congresso potrebbe modificare e potremmo fare una proposta di modifica”.
Ore 11 41. Sta per cominciare la direzione. Al tavolo il segretario Giuseppe Lupo, Enzo Napoli, che presiede la direzione, Liliana Modica, esponente del Pd di Messina, la tesoriera Teresa Piccione.
Ore 10.37. La direzione non è ancora iniziata. Si attendono i componenti che stanno arrivando da tutta la Sicilia. Alcuni big sono già arrivati. Come crisafulli, il capogruppo all’Ars Pd Baldo Gucciardi, Angelo Capodicasa, la tesoriera Pd e parlamentare nazionale Teresa Piccione, l’assessore all’ambiente Mariella Lo Bello. Fabrizi Ferrandelli, deputato regionale e renziano, presenterà un ordine del giorno in cui chiederà che il Pd attui primarie aperte per il congresso. Il neo deputato renziano sta già raccogliendo le firme nell’atrio dell hotel San Paolo e promette battaglia chiedendo il voto in direzione del suo ordine del giorno.