L’incontro di ieri a Roma tra azienda e sindacati si è risolto con un nulla di fatto per i lavoratori della Micron a rischio licenziamento: 128 solo a Catania.
“I pareri sulla regolarità della procedura di mobilità – ha detto Luca Vecchio, vicesegretario nazionale Ugl Meltalmeccanici – sono assai distanti”. E’ il commento del sindacalista, a margine dell’incontro a cui ha partecipato la Rsu composta da Giuseppe Puliafito e Domenico Anfuso.
“Diversamente da quanto dichiarato dall’azienda – ha ribadito Vecchio – riteniamo che la recessione dell’economia globale non possa rientrare tra le cause che determinerebbero la situazione di esuberi, in quanto Micron ci risulta occupare il quarto posto nella classifica mondiale delle aziende di semiconduttori, dopo Intel, Samsung e Qualcomm”.
“Micron che fino all’anno 2012 aveva alle sue dipendenze circa 3287 lavoratori italiani – ha detto il sindacalista – a gennaio 2013 aveva già iniziato il suo processo di delocalizzazione riducendo il proprio organico di circa 2212 unità, cedendo il sito di Avezzano a LFoundry ed interrompendo la produzione ad Agrate perché secondo gli americani i costi di produzione sarebbero piu’ convenienti nel Far East e in USA.
Le attività rimaste a Catania, Napoli Agrate e Avezzano – continua il sindacalista - non riguardano la produzione manifatturiera ma quelle, ad esempio non esaustivo, di progettazione, industrializzazione, ingegnerizzazione, qualità, marketing, commercializzazione, supporto, e quindi, a nostro avviso, possono essere svolte, a parità di costo, in qualsiasi parte del globo.
La prossima riunione tecnica si svolgerà il 12 febbraio 2014 a Monza nella sede di Confindustria. Il 21 febbraio, in occasione dell’incontro presso il MiSE, saranno proclamate ulteriori 8 ore di sciopero con manifestazione nazionale dei lavoratori a Roma.
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