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Bloccheremo le ambulanze in Sicilia La minaccia degli operatori Seus

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“Se il presidente Crocetta resta fermo sulle sue posizioni e la nostra situazione lavorativa non si sblocca, i 3.337 operatori della Seus-118 sono pronti a bloccare le ambulanze e assediare Palazzo d’Orleans”.

E’ la minaccia degli operatori del 118 siciliano che si sono dati appuntamento sotto palazzo d’Orleans per far sentire la propria voce nel giorno della riunione, in commissione Bilancio all’Ars, con i rappresentanti sindacali della categoria. “Chiediamo innanzitutto che si insedi il nuovo direttore generale – dice Raffaele Faraci, dei Cobas seus 118 – a nostro parere Angelo Aliquò (che ieri ha rinunciato all’incarico) sarebbe la persona giusta. Vogliamo capire le intenzioni del governo: noi lavoriamo per garantire un servizio essenziale, bisogna superare questo stato d’impasse”.

E proprio sotto la pressione della piazza, resosi conto di essere ormai in minoranza anche davanti alla Commissione sanità si è dimesso il responsabile del comitato di sorveglianza della Seus, società di gestione del servizio 118 in Sicilia. Giulio Guagliano, braccio destro dell’assessore all’Economia Luca Bianchi, e grande oppositore della nomina di Angelo Aliquò a direttore generale del servizio.

Le dimissioni sono state ufficializzate durante la riunione della Commissione con la formula “irrevocabili”. La vertenza resta, comunque, complessa. Era esplosa lunedì della scorsa settimana quando quasi 1500 degli oltre 3000 lavoratori, provenienti da tutta l’isola, si sono dati appuntamento nella sede dell’ex ospedale Guadagna a Palermo. In quella occasione si riuniva il Comitato di gestione della società davanti all’assessore Borsellino.

(>VIDEO<)

Per la Regione il costo del servizio è troppo elevato e per questo la società aveva annunciato fra i 600 e i 100 esuberi. Piuttosto che procedere alla mobilità per i lavoratori la proposta era il passaggio da tempo pieno a part time per tutti gli oltre 3000 che dovrebbero lavorare 30 ore anziché 36.

Una proposta inaccettabile per i lavoratori e per i sindacati. Con il passaggio a 30 ore, dicono, il servizio non potrebbe essere coperto. Gli esuberi, peraltro, sarebbero frutto del passaggio da 2 a 1 soccorritore per ogni ambulanza medicalizzata, scelta questa che crea disagi e rischi.

Al termine di una lunga e concitata riunione la scorsa settimana il consiglio aveva deciso per una proroga del servizio nell’attuale forma in attesa di una rimodulazione dell’intera organizzazione, un nuovo piano industriale e tagli non solo al personale

Sulla vicenda, dopo la proroga, per una decina di giorni era calato il silenzio e questo silenzio viene interpretato dai manifestanti proprio come l’intenzione di non recedere dalle posizioni ma di far passare i termini della proroga per poi procedere alla dichiarazione degli esuberi. Una scelta che sarebbe dimostrata, sempre a sentire i manifestanti, dalla marcia indietro di Angelo Aliquò, indicato come nuovo manager della seus ma che ha scelto di farsi da parte dopo aver constatato numerose resistenze.


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