Un esposto alla Guardia di Finanza per accertare le eventuali responsabilità di tecnici e progettisti che hanno realizzato il bacino del posto di Riposto, dove il maltempo dello scorso fine settimana ha provocato ingenti danni sul lungomare.
Lo ha reso noto il sindaco di Riposto, Enzo Carigliano.
“Sulla scorta degli ulteriori ingenti danni – si legge nella nota del Comune – al primo bacino portuale di Riposto, ieri il primo cittadino ha presentato presso il Comando Compagnia della Guardia di Finanza di Riposto un esposto – in quanto – sottolinea il primo cittadino ripostese – “si è reso necessario perché venga accertata dall’Autorità Giudiziaria se a carico dei progettisti, dei tecnici e degli amministratori pro tempore, siano ascrivibili illeciti anche di carattere penale nella progettazione e costruzione nonché nella gestione dei finanziamenti pubblici utilizzati per la costruzione del bacino del porto di Riposto”.
“E’ evidente che per Riposto, denominata a ragione la città del Porto dell’Etna – sottolinea il sindaco Caragliano – la possibilità dell’apertura della parte pubblica del porto turistico rappresenta un’occasione unica di rilancio dell’economia, e proprio su questa circostanza, negli anni, si è strumentalizzata l’opinione pubblica affermando in più occasioni che il 1° bacino stava per essere consegnato alla cittadinanza, mentre, come dimostrano gli ultimi accadimenti, il porto turistico di competenza comunale è praticamente inservibile”.
Il sindaco Enzo Caragliano che già il 1° dicembre 2013, a seguito di una mareggiata, i moli di ormeggio in esame subirono ulteriori danni, evidenziando che le opere destinate all’ormeggio vengono danneggiate anche in occasione di mareggiate non eccezionali.
“Ho richiesto al Rup che venissero adottati i necessari provvedimenti per evitare un aggravamento dei danni – afferma il sindaco Caragliano – e al contempo sono state chieste relazioni esplicative ai vari tecnici che hanno eseguito i lavori di ripristino. Allo stato attuale, l’impresa sta ultimando i lavori di riparazione dei danni verificatisi il 1 dicembre us; a tal proposito occorre rilevare che il direttore dei lavori, ing.Salvatore Grasso, già progettista del 1° bacino, rilevando che la certificazione di regolare esecuzione dei lavori dallo stesso emessa il 30-10-2013 era viziata, ha adottato un provvedimento di sospensione della stessa. Ho potuto verificare di persona che, a causa dei marosi, il 1° bacino ha riportato ulteriori, ingenti danni”.