“Questa finanziaria regionale, con i tempi che corrono, andava per il verso giusto. Ci dispiace che il Commissario dello Stato, al posto di usare il bisturi abbia utilizzato l’accetta. Questo non è assolutamente condivisibile”. Così Lino Leanza, ‘papà’ del Movimento Articolo 4, intervistato da BlogSicilia, commenta l’impugnativa del Commissario dello Stato di 33 articoli su 50 che compongono la legge di stabilità regionale. Il politico etneo, però, in merito all’operato, gli equilibri e gli ipotetici scenari del governo siciliano, non lesina critiche al ministro e leader dell’Udc siciliana, Gianpiero D’Alia.
Alla luce di quanto avvenuto lo stato di salute del governo Crocetta sembra averne risentito e non poco
“In circa un anno e mezzo ha dato tutto quello che aveva in corpo. Adesso, credo, come affermato dallo stesso Governatore, sia arrivato il momento di creare una fase due”.
Ovvero?
“Nella continuazione di un programma e, ovviamente, anche negli uomini coinvolgendo tutti e cioè la politica, le forze sociali e quelle imprenditoriali. La Sicilia, oggi, ha bisogno più che mai del contributo di tutti”.
Siete quindi disponibili ad eventuali allargamenti
“Ben vengano se sono nell’interesse generale. Siccome siamo in un momento di difficoltà, ritengo opportuno che se tra Crocetta e le forze politiche ci possa essere una intesa nell’interesse generale ed alla luce del sole, tutto questo può avvenire”.
Agli attuali attori della maggioranza ha qualcosa da dire?
“Ci sembra ingiustificato che qualcuno continui a fare prediche al governo regionale. Questo qualcuno, e mi riferisco ad un ministro della Repubblica, è ‘dentro’ all’esecutivo regionale in tre assessorati cardine. Dico quindi, meno lezioni e più fattività”.
Il riferimento sembra sempre essere rivolto al ministro D’Alia e all’Unione di Centro…
“Guardi, non si può essere in maggioranza a fasi alterne. Quando c’è da ‘prendere’ ci si è e quando c’è da dare non ci si è, si passa alla lotta o, peggio ancora, si passa all’imboscata. In questa maggioranza abbiamo avuto degli appoggi a fasi alterne e questo non va bene”.
In vista del rimpasto cosa auspica Leanza?
“Se ci dovessero essere degli innesti importanti vada valutata anche la qualità delle proposte sinora giunte dai gruppi parlamentari oltre anche ai numeri. In questo senso penso che vi sia l’esigenza di riassettare e rivedere alcune cose senza applicare il manuale Cencelli, per carità, ma utilizzando un pò di buon senso. Sarebbe opportuno far capire a qualcuno quanto sia bene essere meno ingordi rispetto al recente passato…”.
Insomma, è per caso un invito a Crocetta a ‘considerare’ maggiormente il ‘peso’ vostro, di Articolo 4?
“Articolo 4 è cresciuto nella sostanza, negli uomini e nella proposta politica. Siamo presenti diffusamente in tutto il territorio siciliano. Siamo il primo partito a Catania. Dunque, certo, vogliamo esserci nel senso nobile del termine. Vogliamo essere valutati per quello che siamo, che daremo e per ciò che creeremo”.
Quali infine, secondo Leanza, i punti focali di questa fase due di un governo che ha subito non poche critiche?
“Mettere in agenda, in primis, un grande piano straordinario per il lavoro che possa consentire, con i fondi del 2014-2020, di abbattere questa maledetta disoccupazione e di fare operazioni di inclusione sociale”.