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Catania, non si salva nessuno

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Non si salva nessuno dalla debacle del Massimino. In quattro giorni il Catania, tra coppa e campionato, ha subìto ben sette gol in quelle che una volta era un fortino inespugnabile. Difesa e centrocampo sotto accusa. Amarissimo ritorno per Rolando Maran.

Frison 5: Prende 3 schiaffoni senza rendersene conto. Non si riprenderà più.

Rolin 5: Tiene Vargas con efficacia, giocando sempre con puntualità. Nel crollo complessivo è quello con minori responsabilità.

Spolli 4: Matri esce dal campo canticchiando: “E’ tanto che aspettavo un’occasione così!”. Spolli, purtroppo, è il partner designato dal destino. Imbalsamato.

Bellusci 4.5: Il suo rientro coincide con un’imbarcata difensiva memorabile (o da dimenticare, a seconda dei punti di vista). La coppia con Spolli mostra subito fragilità, Mati Fernandez e Matri ne approfittano e chiudono il conto nel primo tempo. Buio pesto.   

Biraghi 5: Spinge poco, è sin troppo preoccupato di Cuadrado. Un elemento ordinario, in una squadra dominata da ordinaria follia.

Izco 5: E’ una macchina ingolfata rimasta all’asciutto. Il motorino del centrocampo si è inceppato e gira a vuoto.

Rinaudo 5.5: Il suo esordio coincide con una sconfitta dolorosa, è solo un caso. Parte bene, giocando semplice e pulito, ma dura poco. Risucchiato presto nel vortice della mediocrità.

Plasil 4.5: Uno così dovrebbe volare e mettere le ali alla squadra, invece è saldato al terreno. Immobile.

Barrientos 5: Oggi non trova la scatola dei giochi di prestigio, solo approssimazione e insofferenza. Sarebbe meglio dire “pessimismo e fastidio”. Era in diffida, l’ennesimo cartellino giallo gli farà saltare la partita del Meazza.

Bergessio 5.5: E’ un combattente di razza, non molla mai (uno dei pochi a dire il vero). Però, vederlo in balìa degli eventi, da solo, fa tenerezza. Non è il responsabile ma la vittima della pochezza offensiva del Catania.

Castro 5: Colleziona piccoli errori e la gente si spazientisce. Dà quello che può, non è certo il problema principale di questa squadra. Certamente, non è il gaucho dalla faccia sporca conosciuto lo scorso anno.

Leto 5: Entra nella ripresa a risultato compromesso, partecipa semplicemente alla sgambatura finale. Che altro può fare?   

Keko s.v.: In campo per racimolare qualche minuto e dare un senso alla doccia pomeridiana.

Guarente s.v.: Vale il pensiero espresso per Keko.

All. Maran 5: Richiamato in fretta e furia nel corso della settimana per dare una scossa al malato cronico. Ad oggi, impresa impossibile. La squadra è quella che è, lui la conosce bene, con il fardello insostenibile della rassegnazione. Potrebbe rivelarsi l’uomo della provvidenza, a patto che gli diano i rinforzi adeguati. Altrimenti, sarà solo il rinnovato nocchiero dell’inesorabile declino.  


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