Quantcast
Channel: Home - BlogSicilia - Quotidiano di cronaca, politica e costume » Edilizia privata, a Palermo al via dal 15 luglio le pratiche online
Viewing all articles
Browse latest Browse all 13921

Matri mia…Catania! Al Massimino è ancora ko

$
0
0

Il Massimino schiuma rabbia e urla ai giocatori di esporre “i gioielli di famiglia”. Si chiude amaramente il capitolo andato in scena contro la Fiorentina, una gara giocata dai rosso azzurri solo per 30 minuti scarsi. Non è bastato il ritorno al passato con la chiamata estemporanea di Rolando Maran. D’altro canto, era difficile ipotizzare una svolta radicale, specie per un gruppo di uomini che mostra una disarmante fragilità emotiva, ancor prima che tecnica. Gli olè sferzanti attribuiti dai tifosi alle blande giocate dei viola, nel secondo tempo, suonano in modo sinistro, devastando soprattutto l’amor proprio di chi li ha indirizzati. La reazione naturale di chi sente un amore tradito.

Oggi, l’indulgenza della Fiorentina ha limitato il passivo e questo risulta insopportabile. Una squadra che lotta per non retrocedere ha il fuoco dentro, mostra un’aggressività agonistica sconosciuta agli attuali uomini del Catania. Che, probabilmente, non sono abituati ai campionati di sacrificio, di sofferenza e austerità. E’ un fatto di cromosomi, di dna. Due aspetti sono chiari: il gruppo va recuperato sotto il profilo psicologico, va cioè condannato a crederci sino alla fine. E va rinforzato con un paio di elementi in grado di rimediare all’esile efficacia offensiva. I nomi circolati in settimana sono quelli di Floccari, Rivas e Vargas, ad oggi rimasti tali. Paradossalmente, il cerchio delle pericolanti è rimasto immutato e questo alimenta qualche speranza. Impossibile pensare, però, che i soli scontri diretti possano salvare il Catania. E i punti in palio si assottigliano.

La cronaca della partita è scarna per i rossazzurri, tenuta in vita solo dalla presenza in campo della Fiorentina. Solo 28 minuti giocati all’altezza della situazione, con qualche fraseggio interessante e qualche spunto. Preso il gol, la squadra si scioglie. Alla prima contrarietà compaiono subito i fantasmi della stagione e non c’è più niente da fare. La partita ha avuto storia breve e aggiungere altro è superfluo.

Il calcio non è un’alchimia, sfugge a teorie scientifiche e ricette miracolose, vivendo solo di poche certezze: uomini che sanno giocarlo ma soprattutto uomini che sanno viverlo, amarlo, onorarlo. Gli stessi che ci servono per compiere l’impresa o retrocedere. Dipende solo da loro. Perché, comunque vada, è sempre un fatto di dignità.

CATANIA-FIORENTINA 0-3

CATANIA (4-3-3): 1 Frison, 5 Rolin (dal 46′ Leto), 3 Spolli, 14 Bellusci, 34 Biraghi, 13 Izco, 15 Rinaudo (dal 79′ Guarente), 8 Plasil, 28 Barrientos, 9 Bergessio, 18 Castro (dal 72′ Keko). (21 Andujar, 35 Ficara, 6 Legrottaglie, 25 Gyomber, 33 Capuano, 18 Monzon, 23 Boateng, 12 Maxi Lopez, 32 Petkovic). All.: Maran.

FIORENTINA (4-3-3): 1 Neto, 40 Tomovic (dal 46′ Roncaglia), 2 Gonzalo Rodríguez, 15 Savic, 23 Pasqual, 14 Fernandez, 7 Pizarro, 20 Borja Valero (dal 72′ Ambrosini), 11 Cuadrado, 32 Matri (dal 46′ Matos), 66 Vargas. (25 Rosati, 12 Lupatelli, 5 Compper, 11 Aquilani, 18 Vecino, 27 Wolski, 72 Ilicic, 9 Rebic, 17 Joaquin). All.:Montella.

ARBITRO: Banti di Livorno

RETI: 24′ Mati Fernandez, 28′ Matri, 41′ Matri

AMMONITI: Rinaudo, Gonzalo Rodriguez.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 13921

Trending Articles