Sono tornati a manifestare davanti Palazzo d’Orleans i 206 lavoratori di Acque potabili siciliane, la società che gestiva il servizio idrico integrato in 52 comuni del Palermitano e dichiarata fallita dal tribunale del capoluogo siciliano il 29 ottobre scorso.
Dopo gli appelli, le proteste, i cortei ed il rischio che i Comuni serviti restassero a secco, si erano aperte le trattative, adesso ferme, per salvare i lavoratori che proprio per questo sono tornati in piazza, riunendosi in presidio davanti Palazzo d’Orleans.
La vertenza, iniziata in realtà già due anni fa, quando si era profilato il rischio fallimento, sembra infinita.
Ed i lavoratori non sono sicuri di essere scampati al licenziamento. Riunioni, ipotesi, persino un tavolo tecnico in Prefettura. Il Comune di Palermo si era fatto avanti proponendo l’acquisizione da parte di Amap. Un’ipotesi che aveva suscitato qualche dubbio sulla effettiva capacità dell’azienda municipalizzata di farsi carico di Aps.
Poi, il 25 novembre l’assemblea dei sindaci della provincia di Palermo aveva votato a maggioranza la gestione di Eas del servizio idrico per il periodo transitorio di sei mesi, affittando le maestranze di Aps.
A quanto riferiscono i lavoratori però, nulla è stato a loro comunicato del passaggio, sebbene momentaneo, ad Eas, con cui “le trattative sono bloccate”.
Acque potabili siciliane nei prossimi giorni provvederà alla riconsegna degli impianti ai Comuni. Sono già partite delle lettere, in cui la società informa le singole amministrazioni che “saranno responsabili del servizio idrico”.
Un onore che i Comuni non sono in grado di fronteggiare.
C’è già una sorta di ‘calendario’ della consegna degli impianti. Il 30 dicembre sarà la volta di Cinisi, il 15 gennaio di Cefalù e così via.
“Dopo le rassicurazioni iniziali ma a quanto pare finte – dicono i lavoratori – siamo ripiombati nell’incubo di due mesi fa. Noi stiamo continuando a lavorare, ma non sapremo sino a quando potremo”.
A rischio, come prevedibile, anche la tredicesima per i dipendenti che solo stamane hanno ricevuto un acconto della retribuzione relativa al mese di ottobre.