E’ durata poco meno di due giorni l’agonia di Emilio Rapisarda, il 61enne di Aci Castello che martedì 2 luglio si è dato fuoco sul lungomare della cittadina della riviera jonica. L’uomo, un imprenditore in pensione, si è spento nel tardo pomeriggio di ieri nel reparto di rianimazione dell’ospedale Cannizzaro di Catania.
Il 61enne aveva riportato ustioni di secondo e terzo grado sull’85 per cento del corpo. Le sue condizioni erano apparse subito gravissime e a nulla sono serviti gli sforzi dell’equipe del professore Carmelo Denaro per salvargli la vita.
L’imprenditore si era dato fuoco all’interno della propria auto, una Citroen, nei pressi del lido dei Ciclopi e del solarium La Scivola. I soccorritori lo avevano trovato sugli scogli dove forse si era diretto nel tentativo di domare le fiamme oppure per porre fine con uno schianto alla propria agonia.
In un primo momento, si era pensato a un incendio sviluppatosi in maniera accidentale o in seguito a un incidente stradale. Il ritrovamento poi di un bigliettino dell’imprenditore ha reso il quadro meno nebuloso. Alla base del tentativo di suicidio ci sarebbero stati non meglio precisati problemi economici e familiari.
Durante le operazioni di soccorso, l’autobotte dei Vigili del fuoco del distaccamento di Acireale, a causa di una improvvisa frenata di uno dei veicoli che la precedevano si era andata a schiantare contro un muretto della strada Statale 114, nei pressi dell’ingresso del consorzio Casalotto. Nel violento impatto, il caposquadra Mario Di Dio restava ferito in maniera non grave a una gamba e a una mano, incastrato nella cabina del mezzo.
L’autobotte dei vigili del fuoco, intervenuta per soccorrere l’uomo, si era schiantata contro un muro e il caposquadra era rimasto leggermente ferito, riportando solo contusioni in varie parti del corpo e ferite a una gamba e a una mano.
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