Non si placano le proteste da parte dei lavoratori, sindacati e politici in merito alla situazione in cui versa il teatro Biondo di Palermo.
L’erogazione di 500mila euro approvata dalla giunta comunale a favore dello Stabile per il pagamento degli stipendi in arretrato di tre mesi sono un “primo segnale dalla politica”, come spiegano le sigle sindacali. Al provvedimento emanato dal sindaco Orlando e dall’assessore alla Cultura Francesco Giambrone “si aggiunge la sensibilità del Prefetto – comunicano in una nota i responsabili di Cgil, Cisl, Uil e Ugl del settore spettacolo Maurizio Rosso, Michele De Luca, Benito Carollo e Antonino Ficarra – che subito si è fatto carico della gravità del problema e ha convocato sindacati e del Teatro Biondo per giorno 8 luglio”.
Le sigle sindacali però hanno annunciato che “la nostra lotta continua” e chiedono un tavolo per rilanciare lo Stabile “che affronti i tre temi fondamentali per la sopravvivenza di una delle più importante istituzioni culturali della città: certezze economiche, programmazione artistica pluriennale e livelli occupazionali”.
Stamane, intanto, l’orchestra sinfonica siciliana si è esibita in un concerto davanti il Teatro Politeama mentre un gruppo di lavoratori è salito sul tetto dell’edificio per protestare contro la chiusura del teatro e per ricevere lo stipendio non percepito negli ultimi due mesi. “E la Regione che fa? – commenta il deputato regionale del Pd Fabrizio Ferrandelli -. Crocetta, nel bel mezzo di una drammatica crisi culturale, sembra la bella addormentata nel bosco“.
“I tempi della cultura – afferma Ferrandelli – non coincidono con quelli della politica. C’è un braccio di ferro tra Comune e Regione sulle nomine che blocca il respiro culturale di una città che vuole candidarsi a capitale Europea della Cultura ma che purtroppo stenta a dare segnali credibili sulla governance delle istituzioni culturali”.
Gi.Co.