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Il decreto D’Alia sblocca le assunzioni Restauratori: “Crocetta cosa aspetti?”

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Il neo decreto legge 101/2013, meglio conosciuto come decreto D’Alia, reca “disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni” La legge, che tante critiche ha suscitato nella parte relativa ai criteri di stabilizzazione dei precari, tallone d’Achille del governo siciliano, nel promuovere il suo intento istitutivo apre le porte ai vincitori dei concorsi che, fermati al loro ingresso dalla normativa regionale blocca assunzioni, potrebbero ottenere il posto di lavoro spettante nell’ambito di quelli disponibili in pianta organica e dei vincoli finanziari imposti dal patto di stabilità.

Tra i beneficiari della normativa nazionale, rientrano i 97 restauratori individuati con selezione pubblica indetta ben tredici anni fa dall’assessorato ai Beni culturali della Regione Siciliana. Almeno sulla carta. “Esistono diversi elementi che compongono e comprovano la copertura economica per l’assunzione dei vincitori del concorso”, spiega il portavoce del Comitato per la tutela dei Beni Culturali in Sicilia Andrea Patti.

Lì dove la razionalizzazione invocata dal ministro Gianpiero D’Alia passa attraverso il risparmio sulle consulenze esterne, infatti, l’affidamento in house dei lavori di restauro del vasto patrimonio culturale siciliano consentirebbe di tagliare mediamente 2 milioni di euro annui, come da impegni di spesa in bilancio regionale per il triennio 2010-2012. All’aspetto economico si aggiunge poi la percentuale di prepensionamenti e quiescenze del personale regionale da destinare all’assunzione di nuovo personale e una tutela normativa, che impone l’obbligo di finanziamento per concorsi la cui copertura era prevista all’origine, a meno di cause sopravvenute e comunque da documentare.

Considerato che lo scorso 25 luglio il gruppo parlamentare Lista Musumeci aveva presentato all’Ars un disegno di legge in favore dell’assunzione di personale nelle pubbliche amministrazioni, e che un secondo ddl a supporto degli “assistenti tecnici restauratori” siciliani reca la firma del presidente della V Commissione Cultura, formazione e lavoro all’Ars Marcello Greco (Drs), la palla a questo punto passa al governo regionale.

Ed è proprio al governatore Crocetta che i vincitori del concorso continuano a rivolgere una domanda che non trova ancora risposta: “Perché non ci assumete?”.


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