Non sanno più a che santo votarsi e dunque hanno deciso di inscenare la tradizionale “acchianata” la salita a piedi (o in ginocchio) al santuario di Santa Rosalia sul monte pellegrino per chiedere la grazia del lavoro. E lo faranno proprio il 4 settembre giorno dedicato dalla Chiesa alla Santa Patrona di Palermo.
Sono gli operai edili disoccupati di Palermo. A Santa Rosalia consegneranno i loro caschi di lavoro e una preghiera. Partiranno dalle falde di Monte Pellegrino dove, tradizionalmente, prende il via la processione. Da lì una delegazione di operai edili disoccupati del comitato per il lavoro edile della Fillea Cgil si muoverà a piedi attraverso il vecchio sentiero per raggiungere dopo circa 5 chilometri il santuario di S. Rosalia.
“Non sappiamo più a che santo votarci – conferma Enrico Accardi del comitato dei disoccupati edili- quindi porteremo a Santa Rosalia la preghiera degli operai disoccupati e anche un casco giallo, simbolo del lavoro edile”.
La lettera di preghiera e il casco saranno lasciati nella grotta del santuario. Da mesi gli edili attendono segnali di ripresa nel settore a Palermo che non sono mai arrivati. “Ormai sono migliaia gli operai edili che non riescono a trovare occupazione – aggiunge Accardi – e la speranza rischia di lasciare il posto alla disperazione”.
“Occorre far partire i cantieri edili, l’edilizia a Palermo da troppi anni segna il passo – incalzano Schillaci e Marcoccio componenti del comitato -. Non bastano gli annunci, spesso occorre ‘solo’ superare gli ostacoli e accelerare i tempi della burocrazia, a cominciare per esempio dai lavori del cosiddetto ‘anello ferroviario’, lavori che darebbero occupazione tra diretto e indotto a cinquecento lavoratori”.
mav