“I lavoratori del Cerisdi non possono restare schiacciati in uno scontro fra poteri difficilmente identificabili che poco ha a che vedere con loro, chiediamo un incontro urgentissimo al Presidente della Regione perché chiarisca come intende intervenire nei confronti proprio dei lavoratori”.
E’ tranciante il commento di Mimma Calabrò, segretario della Fisascat Cisl, sulla vicenda dello scontro in atto sul Centro di Alta Formazione del castello Utveggio a Palermo.
“Noi come sindacato – continua la Calabrò – siamo per l’eliminazione degli sprechi. Se il castello serve ad altro si cambi sede, se c’è da razionalizzare lo si faccia ma non si può buttare il bambino con l’acqua sporca. Al Cerisdi lavorano 29 persone. Si tratta di professionisti appositamente formati, con un bagaglio di professionalità senza paragone nel loro settore e che gestiscono convenzione con la Bocconi e con la Luiss solo per fare qualche esempio. la loro attività è servita a formare migliaia di dirigenti pubblici”.
“Inoltre, continua la Calabrò, non stiamo parlando di gente strapagata. A loro viene applicato il contratto del terziario. Salgono tutti i giorni a lavorare sul monte per uno stipendio di 1.200 euro e senza indennità”.
Il Cerisdi, poi, vanta soci importanti come Banca Nuova, le Ferrovie e il Formez, la scuola nazionale di alta formazione “Anche questi soci battano un colpo – conclude la Calabrò – e ci si sieda tutti intorno al tavolo regionale per parlare del futuro dei lavoratori”.