Ancora nulla di fatto per i contributi agli enti che si occupano di assistenza ai disabili, ciechi, sordi, e disagio sociale in genere. Nonostante le rassicurazioni del Presidente della Regione (guarda la video interviste), sulla gazzetta ufficiale della Regione siciliana di oggi non c’è traccia del bando approvato dalla giunta di governo nella notte fra martedì e mercoledì.
Gli uffici, ricevute le disposizioni emanate dalla giunta proprio nella seduta di martedì sera, non hanno fatto in tempo a predisporre il bando e procedere alla pubblicazione. D’altronde la Gazzetta chiude il mercoledì, eccezionalmente il giovedì per essere pubblicata il venerdì e dunque era davvero improbabile che potesse arrivare per oggi il bando.
La pubblicazione, a meno di non scegliere per una altrettanto improbabile edizione straordinaria, il bando andrà in gazzetta venerdì 6 settembre. Da quel momento gli enti avranno 15 giorni (quelli dell’area del disagio sociale) o 30 giorni (tutti gli altri) per presentare le domande di finanziamento.
I criteri, comunque, ormai ci sono e sono stringenti. Per distribuire i 6 milioni e mezzo previsti dalla legge e che sono ben poca cosa rispetto alla ex tabella H, sono state definite due corsie diverse. La priorità spetterà agli enti che si occupano di disabili e povertà e in generale di servizi sociali ma non si tratta di una priorità assegnata in base a punteggi o graduatorie ma temporale.
Gli enti dovranno presentare i bilanci degli ultimi tre anni, la consistenza dei finanziamenti avuti fino ad ora e il rendiconto di come sono stati spesi, il raffronto fra il personale impiegato e i servizi resi, la certificazione della valenza sociale delle loro attività, i curricula dei dipendenti e le loro qualifiche.
Tutto questo sarà valutato in base all’assegnazione di punteggi precisi su ciascuna voce prevista. peraltro se l’ente ha già ricevuto finanziamenti pubblici di altra natura o derivanti da altre leggi non potrà accedere anche a queste provvidenze.
Dopo aver assegnato questi contributi si passerà alle manifestazioni sportive e di altra natura e anche qui varrà come criterio di selezione prima di tutto la valenza della manifestazione, il suo richiamo e la previsione d’uso del denaro pubblico da presentare in un piano dettagliato.
Criteri stringenti, risorse esigue, tempio strettissimi, adempimenti onerosi faranno si che rispetto alla vecchia tabella H almeno il 60-65% degli enti spariscano del tutto.
Per chi sopravviverà, invece, l’analisi dei requisiti non potrà cominciare prima di metà ottobre, il che significa che soldi gli enti non ne vedranno nel 2013 con il rischio che chiudano prima di riceverli anche quelli valutati positivamente.
Ed anche su questo il Pd attacca per bocca di Mariella Maggio, vice Presidente della commissione lavoro all’Ars: “La norma che ha finalmente cancellato la ‘tabella H’ non può essere considerata definitiva, occorre che il Presidente Crocetta tenga fede all’impegno assunto in commissione bilancio alla vigilia dell’approvazione della legge sui contributi agli Enti, varando leggi specifiche, che tengano conto della peculiarità di ognuno dei settori all’interno dei quali operano le associazioni”.
“Non possiamo permetterci di arrivare a dicembre, quando sarà esaminata la nuova bozza di finanziaria senza una normativa che regolamenti in maniera chiara e definitiva l’erogazione dei contributi. La legge appena varata – continua la parlamentare PD – è servita a tamponare una situazione d’emergenza, ora sarà necessario procedere con leggi diverse a secondo dei settori all’interno dei quali si muovono gli enti, che applichino criteri di valutazione che certamente non possono essere univoci, pur tenendo conto di valutazioni di meritocrazia oltre che di riconoscimento di tutti quegli enti istituiti per legge. Non procedere immediatamente con l’esame delle proposte già presentate, tra le quali anche del Pd, – conclude -significherebbe continuare a lavorare spinti dall’emergenza e nel caos che si sta verificando con l’esclusione delle associazioni sportive”.
mav