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Punti nascita, interpellanza dell’Mpa “Decreto scriteriato del governo”

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La necessità di dotare il territorio di una rete adeguata di punti nascita non può prescindere dall’inderogabile esigenza di sicurezza per le gestanti, le mamme e nascituri. Assistiamo invece a dichiarazioni, o peggio ancora a decisioni formali che sull’onda del’emozione dettata da fatti di cronaca sembrano andare in direzione contraria, violando sia la legge sia le più elementari norme di sicurezza”.

Lo affermano i deputati regionali del Partito dei Siciliani – MpA, che con una interpellanza urgente al presidente Crocetta e all’assessore Lucia Borsellino chiedono chiarimenti sul decreto con cui l’assessorato alla Salute ha stabilito quali punti nascita mantenere attivi in deroga alla normativa nazionale, che prevede che le strutture possano essere mantenute lì dove si prevedono almeno 1.000 parti annui.

Nell’atto ispettivo, il cui primo firmatario è il presidente del gruppo Giovanni Di Mauro, si richiama il testo dell’accordo Stato – Regioni del dicembre 2010, che raccomanda di adottare stringenti criteri per la riorganizzazione della rete assistenziale, fissando il numero di almeno 1.000 nascite/anno quale parametro standard cui tendere, nel triennio, per il mantenimento o l’attivazione dei punti nascita e che concede la possibilità di deroga “solo e soltanto sulla base di motivate valutazioni legate alla specificità dei bisogni legati alle varie aree geografiche interessate” e comunque per punti che non prevedano meno di 500 parti annui.

A riprova del fatto che le decisioni assunte dal governo regionale non sono dettate da alcun criterio oggettivo, i parlamentari del PdS-MpA citano i due casi contrapposti di Nicosia in provincia di Enna e di Petralia in provincia di Palermo.

“Per il primo punto nascita – afferma Di Mauro – il presidente Crocetta ha assicurato il mantenimento senza che siano stati individuati i criteri di tutela della sicurezza (presenza di personale medico-infermieristico, attivazione e funzionamento del reparto di rianimazione, ecc) mentre per Petralia, che pure si trova in zona certamente disagiata geograficamente, continua a negarsi la possibilità di avere un punto nascita. E’ evidente quindi che il Governo non risponde a criteri obiettivi”.

E’ gravissimo che la Regione vada avanti in modo confuso senza aver alcuna approvazione da parte del ministero della Salute. Noi non siamo aprioristicamente a favore o contro alcuno specifico punto nascita – afferma Di Mauro – ma se davvero si vuole conciliare l’esigenza di contenere la spesa sanitaria con quella di garantire sicurezza ed efficienza del sistema, si devono individuare criteri certi ed inderogabili, cosa che Crocetta e la Borsellino fino ad oggi non hanno fatto, di fatto condannando ad una maggiore spesa cui non corrisponde una maggiore sicurezza per mamme e bambini”.

“Per altro Crocetta dovrebbe ricordare e riconoscere che se oggi non si trova ad amministrare una Regione in default e può permettersi di non alzare l’addizionale Irpef, lo deve al fatto che, proprio in materia sanitaria, il governo Lombardo ha compiuto un’attenta opera di razionalizzazione e contenimento dei costi, che ha permesso alla Sicilia di avere il primo, e finora unico fra tutte le Regioni, Piano di rientro approvato dal Ministero della Salute”.


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