Trenta finanzieri del Comando provinciale di Catania sono stati impegnati in citta’ e in provincia in un’operazione di controllo economico del territorio. Controlli a tappeto per la regolare emissione di scontrini e ricevute fiscali e nell’impiego di “lavoratori in nero” da parte degli esercenti, appartenenti alle diverse categorie che caratterizzano il variegato panorama economico, operanti nell’hinterland etneo e nelle zone balneari.
In materia di “scontrini e ricevute fiscali”, all’arrivo dei militari, la gran parte dei registratori di cassa risultavano ancora spenti, benché la vendita fosse ampiamente in corso e le numerose violazioni costatate hanno riguardato sia casi tipici di mancata emissione del documento fiscale , sia casi di mancata installazione del registratore di cassa, con conseguenti pesanti sanzioni nei confronti degli esercenti interessati.
Su 150 controlli fatti, sono 80 le violazioni per mancata o irregolare emissione di documenti fiscali, con una percentuale pari all’53% di violazioni riscontrate.
Alcuni esercenti controllati e verbalizzati non hanno presentato le dichiarazioni fiscali annuali, risultandocompletamente sconosciuti al fisco.
In materia di contrasto al lavoro sommerso le Fiamme Gialle etnee, a conclusione di articolate indagini, hanno effettuato una serie di controlli nei confronti di una società operante nel settore dei supermercati, che collocava manodopera “in nero e irregolare”.
In due attività commerciali a Paternò, è stato accertato che l’azienda aveva alle sue dipendenze 17 persone, delle quali 15 totalmente in nero, senza alcuna forma di contribuzione assistenziale e previdenziale e due irregolari, impiegate con mansioni ed orari diversi rispetto a quelli contrattualizzati.
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