“Quella che l’Assemblea Regionale Siciliana approverà oggi non è certamente la legge che avremmo voluto, al contrario si tratta del peggior compromesso possibile per la tutela della disabilità e del disagio sociale. Una legge che mostra limiti legati all’esiguità delle risorse ed ai tempi di erogazione. Nonostante ciò la voteremo per dare responsabilmente risposte alla situazione di emergenza che si è determinata a causa del tempo perduto nei mesi trascorsi dall’approvazione di bilancio e finanziaria ad oggi”. Luca Sammartino capogruppo di Articolo 4 all’Ars critica duramente il ddl che ridetermina le regole dell’erogazione dei finanziamenti ad enti e associazioni.
Sammartino poi avvisa il governo e in particolare gli assessori che compongono la giunta regionale. “Dopo l’impugnativa da parte del Commissario dello Stato occorreva fare subito una legge di settore, come è possibile – si chiede Sammartino – che siano trascorsi tre mesi e mezzo senza che si sia visto un vero impegno da parte di chi avrebbe dovuto lavorare prioritariamente a questa esigenza? Il presidente Crocetta si chieda se ci sono, effettivamente, le persone giuste nei posti giusti o se qualcuno fra assessori e dirigenti non abbia da rimproverarsi qualcosa”.
“Alla ripresa dei lavori – conclude Sammartino – auspico un clima diverso che permetta il confronto ed il necessario salto di qualità. In gioco c’è il futuro della Sicilia prima ancora della tenuta stessa di questa maggioranza”.
Anche il fondatore e leader del movimento, Lino Leanza, nell’intervista pubblicata sulla Sicilia, pur confermando il sostegno del suo gruppo parlamentare al governo Crocetta, bacchetta la giunta. “Il governo ha avuto quattro mesi di tempo per affrontare il problema. Sarebbe stato necessario un atto di coraggio. Invece, mi sembra si sia innescato un gioco al massacro. Chi buttiamo dalla torre? Non si può pensare che sordi e ciechi vengano messi all’angolo. E’ arrivato il momento di capire che Crocetta non può fare tutto da solo. Alcuni assessori e dirigenti generali sono inadeguati. Così non si può andare avanti”.
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