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La crociata antimafia di Crocetta: “Fondi agricoli in mano a Cosa Nostra”

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L’esposto è stato presentato alla Procura di Messina. Il governatore Rosario Crocetta torna a denunciare la “manciugghia” attorno alla pubblica amministrazione. Oggi nella sala Alessi di palazzo d’Orleans, la denuncia del presidente riguarda una serie di terreni della riforma agraria siciliana di cui si sarebbero impossessati delinquenti e mafiosi. “Ho presentato un esposto alla procura di Messina – dice – Ho incontrato il procuratore Guido Lo Forte che è rientrato dalle ferie perché il problema è serio ed il caso non è unico. Saranno investite tutte le Procure Antimafia”.

Quindi il presidente Crocetta entra nel dettaglio e spiega: “Era il 24 maggio 2011 – spiega- il signor Carmelo Bontempo Scavo di Tortorici si reca dal notaio Salvatore Alioto per effettuare un atto di vendita. Scavo vende a Galvagno (un prestanome evidentemente, ndr) un fondo di Carlentini che vale 13 milioni di euro. Tutti questi terreni sono dell’Esa (l’ente di sviluppo agricolo) dunque della Regione Siciliana. Bontempo ha affermato dal notaio che i terreni gli sono stati assegnati per usucapione. Ma i terreni demaniali non si possono usucapire. La trattazione di vendita è sottostimata. Nell’atto hanno riportato un valore di 350 mila euro. Sempre Scavo – continua in una complessa ricostruzione, Crocetta – ha dichiarato che di questi soldi 300 mila li ha già versati senza alcuna prova dei documenti già depositati. Ne consegna solo 10 mila. E gli altri 40 mila promette di versarli successivamente. Il fondo vale 13 milioni di euro e viene venduto a 350 mila. Abbiamo notizie di atti simili in tutta la Sicilia. Se i terreni sono di proprietà di Bontempo Scavo e li vende a questo Galvagno perché li vende sottostimati?”.

Crocetta non si placa: “Questi terreni devono tornare all’Esa. Faremo atti precisi per riacquisirli alla pubblica amministrazione. Nei prossimi giorni vi darò le carte. Una truffa di migliaia di ettari sui 200 milioni di euro di terreni della Regione. La stranezza del mondo siciliano è che nessuno vede niente e se qualcuno vede e denuncia come faccio ti dicono che devi pensare a lavorare. Come se non fosse anche questo un lavoro obbligatorio”.

L’incontro con i giornalisti è l’occasione per Crocetta per ritornare sul caso del 118, oggetto di un’altra denuncia del governatore che ha preso le mosse da un’analoga accusa del presidente della commissione salute allArs, Pippo Digiacomno: “Come nel caso del 118 – rimarca Crocetta -. Noi su questo andremo avanti. Questo stesso fenomeno – torna a parlare della compravendita di terreni pubblici – si è prodotto anche nelle Asi. Ne ho parlato con Cicero (Alfonso, sulla cui nomina a capo dell’Irsap è in corso una guerra armata fra il governatore e il parlamento siciliano, ndr) perché ci sono terreni concessi a imprese mafiose. Cicero farà una conferenza stampa così verranno fuori un po’ di verità scomode”.

Quindi Crocetta incalza: “Terreni strappati con il sangue dai mafiosi come fece Placido Rizzotto e che adesso tornano alla mafia. E la Regione è stata complice. Dopo anni di mal governo strapperemo ad uno ad uno i terreni che sono dei siciliani. Nessuno dei legittimi assegnatari, 20 all’incirca, dice nulla perché il boss sostiene che i fondi agricoli sono suoi ottenuti con usucapione. Ho dato mandato al commissario dell’Esa di riacquisire la titolarità di questi terreni”.

Interviene il commissario dell’Esa, Francesco Calanna: “Con una verifica catastale abbiamo visto che i terreni non erano assegnati agli affidatari e scoperto l’inghippo di un soggetto terzo che vende senza titolo e con l’avallo di un notaio. I terreni sono a destinazione agricola tra i più pregiati della Sicilia. In questo caso sono pascoli della zona di Carlentini. Ma analoghe vicende interessano anche altre province come Agrigento, Trapani e il nisseno. C’è la possibilità che questi terreni abbiano cambaito la destinazione d’uso. Faremo un censimento sui terreni. Molti fondi del trapanese, nella zona di Custonaci, sono stati inseriti nei piani cava e adesso sono miniere. Uno scandalo”.


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