Dopo il Tram a rischio anche l’anello ferroviario di Palermo, ovvero la chiusura del tragitto ferrato che dovrebbe rappresentare una sorta di metropolitana interna per la città e che si attende da anni. La Comunità europea, infatti, avrebbe presentato rilievi sulla scelta di affidare l’opera alle Ferrovie osservando che si tratta di una SpA e dunque i 27 milioni di euro di finanziamento comunitario per la prima trance potrebbero rappresentare aiuti di stato alle imprese.
Una interpretazione non nuova ma che ha, di fatto, bloccato l’avvio dei cantieri già in grande ritardo a causa di una lunga serie di perizie di variante e dell’aumento esponenziale del costo dell’opera. I lavori dovevano cominciare, risolti questi problemi, nello scorso mese di aprile ma ancora non c’è traccia del cantiere. Il Comune di Palermo fa appello alla Regione perché chiuda al più presto la procedura fornendo alla Comunità europea i chiarimenti richiesti.
Dalla Regione gettano acqua sul fuoco ricordando che la medesima procedura è già stata utilizzata per il passante ferroviario e per il Tram a Palermo, e per gli interporti di Augusta e Termini Imerese e la Comunità Europea, dopo gli opportuni chiarimenti, ha sempre dato il via libera.
Di fatto, però, l’opera da 248 milioni di euro resta bloccata e questo preoccupa anche la parte sindacale.”Si tratta di notizie che preoccupano sia per i lavoratori che dovrebbero essere impiegati sia per la realizzazione di un’infrastruttura fondamentale per Palermo – dice Antonino Cirivello, segretario generale della Filca Cisl Palermo Trapani -. Il nostro auspicio è che ogni possibile difficoltà sia risolta e che il cantiere possa essere aperto nel più breve tempo possibile”.