“Il bilancio della Regione sta in piedi in modo precario ed incerto. Il suo equilibrio è traballante e bisogna vigilare perché se i residui attivi dovessero andare in pagamento nel bilancio sarebbero dolori”
E’ severo e preoccupato il giudizio del presidente della sezione di Controllo della corte dei Conti per la Sicilia Maurizio Graffeo. Lo ha espresso oggi in II Commissione bilancio all’Ars durante la sua audizione e lo ha confermato ai giornalisti uscendo dagli uffici della stessa commissione.
Graffeo ha analizzato l’assestamento del bilancio regionale alla luce della costituzione del fondo di garanzia sui crediti inesigibili della Regione voluto dal governo Crocetta. Si tratta di un fondo che dovrà servire a coprire i mancati introiti previsti nel bilancio ovvero quelle somme che la regione ha previsto di incassare ma che con tutta probabilità non arriveranno mai.
“E’ necessario monitorare molto attentamente la situazione – ha proseguito il magistrato contabile – sperando che questi residui vengano cancellati e non impattino in questo esercizio finanziario, altrimenti sono dolori”. La Corte dei Conti ha segnalato “la necessità di un piano di rientro, approvando la decisione del governo regionale di rimpinguare il fondo anche negli anni seguenti. Il parlamento – ha poi aggiunto Graffeo – affronti questa circostanza. Sarà consentito l’indebitamento solo per investimenti - ha ricordato Graffeo -e in nessun caso per finanziare la spesa corrente”.
Dopo l’audizione della Corte dei conti il presidente della commissione Bilancio Nino Dina ha spiegato: “Stiamo facendo un passo obbligatorio, verso una direzione obbligatoria, non si può non tenere conto dei residui attivi non più esigibili o a rischio, contabilizzati in circa tre miliardi e mezzo”. Si sta costituendo il fondo di garanzia “per la svalutazione del credito, ma va fatto comunque un approfondimento, bisogna cambiare registro e andare verso la razionalizzazione delle spese, verso l’eliminazione dei residui. Non spendere più un euro, mettere in sicurezza il bilancio è una scelta di prudenza e di saggezza, ma non possiamo perdere di vista la situazione siciliana ed evitare di fare macelleria sociale”.
Commentando, poi, il disegno di legge di assestamento di bilancio Dina ha aggiunto “Condivido l’impianto complessivo del ddl che tende a rafforzare gli strumenti di salvaguardia degli equlibri finanziari del bilancio, in un momento così difficile per le finanze regionali. L’audizione del presidente delle Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei Conti per la Regione Siciliana, Maurizio Graffeo, ci ha fornito la giusta consapevolezza che la strada intrapresa con la “cura” dei residui attivi in generale, e di quelli non esigibili in particolare, è obbligatoria e dovrà continuare. Il governo, inoltre, non potrà non rivisitare con una costante verifica contabile i livelli di spesa mediante un monitoraggio continuo, per tagliare la spesa improduttiva e superare le criticità già avvistate in diversi rami dell’amministrazione regionale”.
Ma l’opposizione attacca per bocca di Giovanni Di Mauro, deputato Pds Mpa ”In nove mesi di Governo e annunci, il Presidente Crocetta non ha ancora presentato il più importante disegno di legge di cui la Sicilia ha oggi bisogno per evitare un disastro annunciato: una riforma profonda del sistema e dei metodi della spesa regionale, che devono essere radicalmente rivisti, con una “mutazione genetica” dell’organizzazione regionale.”