A mezzanotte la Croazia è entrata a far parte a pieno titolo dell’Unione europea, divenendo il 28/mo Stato membro della Ue. Dopo la Slovenia, entrata nella Ue nel 2004, la Croazia è la seconda delle sei Repubbliche che componevano la ex Jugoslavia socialista ad aderire all’Unione europea. Zagabria proclamò l’indipendenza nel giugno 1991, a cui segui’ una guerra contro la Serbia conclusasi nel 1995 con un bilancio di 22 mila morti e centinaia di migliaia di profughi. Nel 2005 cominciarono i negoziati di adesione con Bruxelles, che si conclusero nel giugno 2011. In un referendum nel gennaio 2012 il 66% dei croati si pronuncio’ a favore del Trattato di adesione, ratificato poi da tutti i 27 paesi membri.
La festa centrale si è tenuta sulla piazza principale di Zagabria, dove davanti a circa 30 mila persone e 170 ospiti stranieri, presidenti, premier e ministri provenienti da tutti i Paesi dell’Ue e di quelli della regione balcanica, si sono esibiti 700 artisti, musicisti e ballerini. Presente al completo l’intera dirigenza dell’Unione europea – Herman Van Rompuy, Jose Manuel Barroso e Martin Schulz – mentre a rappresentare l’Italia vi erano il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il ministro degli Esteri Emma Bonino.
“Oggi ha inizio un nuovo capitolo di successo, quello della Croazia che ritorna al suo posto, nel cuore dell’Europa”. Lo ha detto parlando alla folla sulla piazza centrale di Zagabria il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso, nel corso delle celebrazioni solenni per l’ingresso della Croazia nella Ue.
“La Croazia può essere un esempio per gli altri Paesi della regione, ha intrapreso difficili riforme e adoperandosi nel contempo per la riconciliazione” tra i popoli della ex Jugoslavia. “Ora potrà aiutare gli altri Paesi, e posso garantire che l’Europa sarà aperta a tutti coloro che vorranno condividere i nostri valori”, ha affermato Barroso.