Nuovi risvolti nello scandalo della formazione professionale a Messina. Mentre il deputato messinese del Pd Francantonio Genovese, su cui pende la richiesta di arresto, attende la prima riunione di domani della giunta parlamentare per le immunità, l’assessore Nelli Scilabra ha licenziato una collaboratrice esterna del Dipartimento Formazione che avrebbe fornito informazioni a Genovese, amici e familiari accusati di truffa, peculato e riciclaggio.
Si tratta di Maria Cristina Risoli, dipendente della Price Waterhouse. Nel rapporto consegnato dagli inquirenti alla Procura, sarebbe chiaro il ruolo di “talpa” della donna, che avrebbe prontamente informato Genovese, per consentirgli di muoversi al meglio, dei provvedimenti del dipartimento, e soprattutto degli stanziamenti da destinare agli avvisi della formazione.
Ancora nel rapporto degli inquirenti, i nomi di altri dirigenti e funzionari che avrebbero avuto contatti con Salvatore Lamacchia, arrestato mercoledì, il più stretto collaboratore di Genovese. Le talpe di Genovese potrebbero essere numerose e anche all’interno degli assessorati al Bilancio e al Lavoro. L’inchiesta di certo promette sviluppi che non appare prematuro definire eclatanti.