“Questa importante manifestazione catanese alla presenza del nostro leader, Angelino Alfano, arriva a circa venti giorni dalla presentazione delle liste per le elezioni europee che rappresentano per noi un passaggio fondamentale perchè il Nuovo Centrodestra si scommette. Vogliamo cogliere i frutti di una scelta dolorosa, difficile ma assolutamente necessaria. Puntiamo ad essere la formazione più importante all’interno del Ppe”.
Giuseppe Castiglione, coordinatore regionale del Ncd siciliano e sottosegretario all’Agricoltura del governo Renzi, presenta l’attesa ‘kermesse’ politica del suo partito prevista domani pomeriggio al centro fieristico ‘Le Ciminiere’ di Catania.
Intervistato da BlogSicilia, Castiglione, ricorda come “la nostra idea di costruire il partito nasce dal basso con il convolgimento di settori della società civile, delle istituzioni, forze sociali. A testimonianza di ciò ricordo le tante iniziative come quella con oltre tremila amministratori che hanno aderito al Ncd”.
Siete vicini anche all’assemblea costituente. Con quale spirito?
“Esattamente. Il prossinmo 11,12 e 13 aprile saremo a Roma per questo. C’è molto ottimismo e non potrebbe essere altrimenti. Volevamo fortemente, e ci siamo riusciti, che l’assemblea fosse preceduta da iniziative propedeutiche di ‘ascolto’ nel territorio nazionale. Tutta questa fase avrà così una tappa importante anche in Sicilia, domani e dopodomani ,con due grandi assemblee insieme al popolo dei moderati. La nostra regione, inutile negarlo, è tanto ma tanto importante. E’ la terra di Angelino Alfano e che al centrodestra ha dato grandi risultati elettorali”.
Ma voi adesso siete in un governo non esattamente di centrodestra, tutt’altro…
“Nell’agenda del governo Renzi, dove siamo determinanti, vogliamo caratterizzare fortemente la nostra presenza con una attenzione particolare al mezzogiorno e alla Sicilia. Penso in tal senso alle infrastrutture, al rilancio delle attività produttive, al sostegno alle imprese, all’agricoltura piuttosto che al turismo o al commercio”.
Tornando alle europee, le liste sono ormai quasi pronte? Nomi di candidati siciliani?
“Faremo una lista che sara’ la più competitiva possibile. Sono dell’avviso, è un parere personale, che Alfano debba capeggiare le liste in tutte le circoscrizioni. In Sicilia, poi, penso a Germanà di Messina, ai competitivi Cascio e Vicari a Palermo, La Via a Catania e ad altri candidati nelle restanti province. Comunque aspettiamo ancora qualche giorno…”.
Come spiegate ai vostri elettori siciliani la presenza nel governo Renzi e il ‘distacco’ dall’esecutivo Crocetta?
“Dopo il risultato elettorale del febbraio scorso, pur di non far piombare il Paese nel caos e non tornare alle elezioni, ci siamo presi la rsponsablità con il Pd di fare un governo insieme. Un governo ieri presieduto da Letta e oggi da Renzi. Abbiamo deciso, insomma, di mettere al centro il Paese. In questo governo, poi, siamo determinanti. In Sicilia, invece, devo dire che nessuno ce l’ha chiesto e quindi il tema non si pone…”.
Il vostro giudizio su Crocetta non è ‘tenero’…
“C’è una maggioranza che non è maggioranza. E’ una maggioranza raccogliticcia, non coesa che non ha una idea di sviluppo e che ogni giorno annaspa in Assemblea senza un vero indirizzo. Nonostante le buone intenzioni rivoluzionarie del governatore, mi pare che i risultati siano alquanto modesti”.
Insomma non siete interessati ad ipotetici vostri ingressi in giunta regionale?
“Siamo disponibili a sederci ad un ‘tavolo di lavoro’ scisso dalle vicende di governo che affronti seriamente le questioni e le emergenze siciliane”.
Quanto ‘pesano’ le recenti dimissioni dell’assessore Bianchi?
“Di fronte all’assenza di un indirizzo da parte del governo regionale, anche lui, da tutti unanimemente riconosciuto come persona molto in gamba ed autorevole, ha dovuto segnare il passo e constatare che sul piano nazionale potrà dare il suo contributo. Gli rivolgiamo tutta la nostra stima personale e le sue dimissioni sono il chiaro sintomo di una maggioranza regionale inesistente”.
Ipotetici rimpasti in giunta, potrebbero cambiare la situazione siciliana?
“No. Non serve, sarebbe una operazione da vecchie pratiche politiche. Siamo molto scettici…”.