L’assessore regionale all’Economia Luca Bianchi annuncia le sue dimissioni e coglie l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Lasciando intendere, in maniera più che esplicita, che dall’”affossamento” all’Ars del ddl pagamenti, inviato nuovamente all’esame della commissione Bilancio, nonché “ultima goccia che ha fatto traboccare il caso” inducendolo a dimettersi, dipenderanno non pochi problemi che la Regione dovrà risolvere.
E così Bianchi ha lanciato l’allarme sulla società controllata regionale che gestisce la riscossione tributi nell’Isola finita nell’occhio del ciclone per un buco da 40 milioni di euro. “Riscossione Sicilia rischia la chiusura” – ha tuonato Bianchi – O questa situazione si risolve in tempi brevissimi o la società rischia sul serio”.
Nel ddl pagamenti, infatti c’era una norma che prevedeva una anticipazione di 40 milioni a Riscossione Sicilia, senza questi fondi adesso la società rischia il collasso.
Lo scorso novembre i vertici di Riscossione Sicilia sono stati ascoltati in commissione Bilancio all’Ars tracciando un quadro finanziario della società abbastanza complicato. Proprio Luca Bianchi era corso ai ripari aprendo una interlocuzione con lo Stato per arrivare ad una soluzione.
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