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Ardizzone: “Chiediamo soppressione articolo 36 dello Statuto siciliano”

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Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ha incontrato oggi a Roma il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Vasco Errani insieme con i presidenti delle Regioni e i componenti dei consigli regionali per fare il punto sulle proposte di riforma del bicameralismo e del titolo V della Costituzione.

“La mia personale idea – afferma – è quella di affidare la materia della legislazione concorrente al Senato delle autonomie e delle regioni, che non sia però un nuovo Cnel, non avrebbe senso metterci dentro i sindaci e i delegati delle regioni, senza arte ne’ parte. Per superare il bicameralismo e le storture del titolo V della Costituzione dobbiamo affidare alle regioni un ruolo legislativo significativo”.

Il presidente dell’Ars ha illustrato un documento che sarà trattato in Aula nel corso di una seduta straordinaria il prossimo 2 aprile, quando lo stesso faranno i consigli delle altre regioni italiane, chiamati a esprimere un loro giudizio sull’ipotesi di riforma del titolo V della Costituzione, in particolare sull’ipotesi del nuovo Senato.

Per Ardizzone la questione si intreccia con quella dell’abolizione dell’articolo 36 dello Statuto siciliano, in base al quale le risorse derivanti dalla produzione industriale vanno allo Stato italiano e non alla Regione. “Chiediamo la soppressione dell’articolo 36 dello Statuto siciliano -dice Ardizzone- una difficile battaglia per la quale ho chiesto sostegno al presidente del Senato e alla deputazione siciliana al parlamento nazionale. Il fondo di solidarieta’ previsto con l’articolo 38 della Costituzione per colmare il gap infrastrutturale che c’era fra Sicilia e resto d’Italia, i 97 miliardi degli anni 50 sono diventati 20 milioni di euro che non sono nulla se li confrontiamo con le risorse che ci darebbe l’abolizione dell’articolo 36 dello Statuto”.

Ardizzone sottolinea che “nel contenzioso di fronte alla Corte costituzionale la Sicilia sta pagando i costi maggiori, con la sua reputazione, visto che la si addita come regione più spendacciona, facendo ricorso a luoghi comuni e a falsità. Voglio dimostrare che ciò che si sostiene è falso, avviando un confronto con alcuni professori dell’ateneo palermitano per sapere quante risorse sono state trasferite e quanto lo Stato italiano avrebbe dovuto darci applicando lo Statuto fino in fondo e quanto ci abbiamo rimesso. Non siamo più disponibili a pagare per i danni, ambientali che derivano dalla raffinazione del petrolio, ne’ a farci impoverire con l’applicazione di norme obsolete”.

Il prossimo 7 aprile Ardizzone incontrerà il presidente della Corte Costituzionale insieme con i presidenti delle regioni a statuto speciale per affrontare questi temi e le problematiche del regionalismo.


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