Ancora incerto il futuro di Aligrup. E’ stata davvero lunga la giornata di ieri a Palermo, dove dopo il sit-in davanti la Prefettura, una delegazione di lavoratori insieme alle organizzazioni sindacali sono stati ricevuti dal prefetto al quale hanno denunciato la poca chiarezza in merito allo stato delle trattative per la cessione dei punti vendita K&K (Brunelleschi/Toti/Olimpo e via Fasciana di Caltanissetta).
“L’incontro in Prefettura – racconta Mimma Calabrò, segretario generale Fisascat Cisl Regionale Sicilia – ha sortito gli effetti sperati. Ringraziamo la Prefettura tutta, per la sensibilità che puntualmente dimostra ai lavoratori che, purtroppo, vivono situazioni estreme”.
Rimane in stallo la trattativa con Sigma, con la quale si era siglato un verbale di intesa il 19 luglio, dopo che la società aveva manifestato interesse all’acquisto dei punti vendita siti a Palermo in via Argento – Brunelleschi e Olimpo e via Fasciana a Caltanissetta, impegnandosi ad assumere tutto il personale riconoscendo loro mansioni e qualifiche preesistenti.
Ma il tribunale fallimentare di Catania ha ritenuto l’offerta di Sigma troppo bassa.
A complicare la vicenda, il fatto che GAMAC (che aveva stipulato un accordo per la cessione del ramo d’azienda per Centro Plimpo e che, il 13 maggio u.s. ha rescisso unilateralmente licenziando i lavoratori) sembrerebbe avere nuovamente palesato interesse ad acquisire il punto vendita che, in questi mesi, non ha mai liberato.
“Abbiamo pertanto chiesto alla Prefettura – continua Mimma Calabrò – di farsi parte attiva per la costituzione di un tavolo al quale partecipino tutte le parti interessate alla trattativa in modo da ricevere informazioni dettagliate e non più avvolte da un alone di mistero in modo da capire la sorte delle cessioni dei punti vendita strettamente connesse con la tutela dei livelli occupazionali. Ci rendiamo conto che la situazione è ingarbugliata ma necessita chiarezza, necessita che venga rispettata la dignità dei lavoratori che da troppo tempo vivono uno stato di assoluta confusione. Accoglieremo ben volentieri qualsiasi soluzione che abbia come obiettivo quello di tutelare i livelli occupazionali, ma chiediamo garanzie sul rispetto degli accordi sottoscritti e sulla corretta applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro”.
Si è inoltre rappresentata la necessità che venga convocato un altro incontro anche per la difficile situazione in cui versano i lavoratori del Centro Leoni.
“A questo marasma, va aggiunta la criticissima situazione vissuta dai lavoratori del Centro Leoni, fuori da qualsiasi trattativa e che, nonostante siano in cassa integrazione dal mese di febbraio, ancora non hanno ricevuto alcun reddito. La gente è disperata. Auspichiamo – conclude Calabrò – nella sensibilità di un eventuale imprenditore che voglia rilanciare l’attività affinché tenga conto di questo personale altamente professionallizato”.
ve.fe