Diciamolo chiaramente: la festa del papà nasce come festa complementare a quella della mamma. In un turbinio di differenze di genere, i festeggiamenti per i genitori anno dopo anno si trasformano in un fenomeno sempre più social. E allora via con i post su Facebook “Sei l’uomo della mia vita”, scrivono le ragazze, “Sei il mio eroe”, i ragazzi. Poi ci sono le foto: se prima si tendeva a tenere nella sfera privatissima il proprio rapporto con i genitori (“No, io con i miei ci ho poco a che fare”, la frase tipo del tenerone che quando può si rifugia con mamma o papà), adesso è tutto alla luce del sole.
L’evolversi della Festa del papà però inizia in tempi lontani: secondo la tradizione, la festa del papà fu festaggiata per la prima volta il 5 luglio del 1908 a Fairmont, nel West Virginia. In effetti la data della ricorrenza varia in tutto il mondo e proprio gli Stati Uniti sono rimasti legati all’estate, celebrando i papà nella terza domenica di giugno. Ma nei paesi di origine più cattolica, la celebrazione ricorre nel giorno di San Giuseppe, il padre putativo di Gesù. In alcune nazioni la festa del papà è assimilata al ruolo dei padri di famiglia e del loro ruolo nella vita nazionale.
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Ma ogni anno dietro il 19 marzo si cela una vera e propria voglia di dolcezza: la Festa del papà in Sicilia non poteva che essere accompagnata da una bomba calorica senza precedenti. La Sfince di San Giuseppe è la versione siciliana del bignè di San Giuseppe mangiato nel resto d’Italia: le differenze? Chiaramente, in Sicilia si frigge tutto e si ricopre con abbondantissima crema di ricotta!