“Se necessario moriremo qui davanti a tutti. Anzi: colgo l’occasione per chiedere a chi può di portare due bare, una per me, una per mio fratello, perché noi da Roma andremo via solo da morti”. E’ determinato più che mai Sandro Biviano, il 37 enne di Lipari affetto da distrofia muscolare, come i suoi tre fratelli, a lottare per il diritto alla vita.
Dei componenti della famiglia Biviano, che a BlogSicilia per primo hanno raccontato la storia già lo scorso maggio, sono arrivati a Roma Sandro e Marco. Dalle 10 di stamattina stanno protestando incatenati davanti Montecitorio per chiedere di potersi curare con il metodo Stamina del professore Vannoni.
I fratelli Biviano a Roma sono già stati, dal 10 al 12 luglio. Tre intense giornate di protesta, anche davanti al ministero della Salute, che non hanno però avuto i risultati sperati.
Lo spiega proprio Sandro: “Quelle proteste non sono servite a nulla. Tante promesse ma niente fatti concreti”.
I Biviano da tempo chiedono un incontro con il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che sinora non ha ritenuto opportuno intervenire sulla loro vicenda. La senatrice del Pdl Anna Cinzia Bonfrisco, che li ha incontrati dieci giorni fa, si era offerta di sollecitare un eventuale appuntamento che non c’è ancora stato.
Dal ministero tutto continua a tacere. Come se la protesta di chi non vuole morire e chiede solo di avere una possibilità terapeutica possa essere ignorata senza confermare ulteriormente ai cittadini il distacco tra questi ultimi e le istituzioni.
Una constatazione che alimenta la rabbia dei fratelli Biviano ma non lo sconforto. La protesta a Roma continuerà infatti ad oltranza, rimarranno davanti Montecitorio anche la notte, aiutati dalla solidarietà dei romani che hanno fornito loro coperte e generi di conforto.
“I giorni passano – commenta Sandro – e non ci sono segnali che il ministro voglia riceverci o ascoltarci. Al contrario. E nel frattempo, mentre il ministro fa finta di non vedere e non sentire, la gente muore. Mia sorella si è aggravata, io mi sono aggravato, anche a causa delle ore passate a protestare sotto il sole e la pioggia”, continua Biviano, “Non permetterò né alla Lorenzin e né a nessun altro politico di lasciarci morire per la loro indifferenza. Martedì prossimo torno a Roma, mi incateno davanti al Parlamento in Piazza Montecitorio e non mi sposto da lì finché il ministro Lorenzin non mi riceverà e non si impegnerà a modificare il decreto per la sperimentazione del metodo Stamina“.
A sostenere Sandro e Marco, decine di disabili gravi e le loro famiglie, insieme al Movimento Vite Sospese e alla onlus catanese Sicilia Risvegli, il cui presidente Pietro Crisafulli ha accompagnato i ragazzi a Roma e sta protestando insieme a loro.
“Sono ormai diventati un simbolo – dice – in questa lotta comune per la libertà di cura contro le lobby dei farmaci e tutti i potenti che le appoggiano. Tuttavia, sono molto preoccupato per le loro condizioni di salute. Sarò con loro a Montecitorio, più che per sostenerli, per vigilare sulla loro incolumità e su quella degli altri disabili e malati gravissimi che protesteranno contro un decreto-beffa che apparentemente autorizza la sperimentazione del metodo Stamina, ma poi prevede come commissari proprio gli stessi detrattori della Stamina che hanno determinato il blocco delle cure. Questo disegno criminoso da parte dello Stato, volto ad affondare il metodo Stamina e assieme ad esso tutte le speranze dei malati, purtroppo ha già fatto le sue prime vittime. L’appello che faccio è quello di evitare che questa lista di vittime innocenti continui ancora ad allungarsi”.
Aggiornamento ore 14.55: “C’è stato un via vai di parlamentari – fa sapere Pietro Crisafulli – ci hanno riferito che alcuni onorevoli discuteranno nelle aule del Parlamento la possibilità di riceverci. Pare che la Boldrini possa incontrarci, forse avverrà nel pomeriggio“.