Le nuove dichiarazioni di due pentiti, Fabio Tranchina e Rosario Naimo, sono state depositate dalla Procura di Palermo agli atti del processo sulla trattativa Stato-mafia.
Di entrambi i collaboratori di giustizia i pm hanno chiesto l’esame in aula. Tranchina, ex fedelissimo dei boss Filippo e Giuseppe Graviano, in particolare, ha rivelato ai magistrati le confidenze ricevute dai boss di Brancaccio dopo l’arresto di Totò Riina su impegni presi dalla mafia e sulle rassicurazioni ottenute dai clan in relazione a modifiche della legislazione antimafia.
“Naimo, invece, – ha detto il pm Nino Di Matteo ai giudici – dovrà deporre sulle confidenze e sulle preoccupazioni di Nino Cinà nel periodo compreso tra le stragi del 92 e sui compiti affidatigli in quei mesi dai vertici di Cosa nostra”. Cina’, per l’accusa, avrebbe fatto avere a Vito Ciancimino, tra i protagonisti della trattativa, il papello con le richieste di Riina allo Stato per far cessare le stragi. Sulle richieste di esame della Procura si dovranno pronunciare i legali.