Cento dipendenti precari della scuola dovranno essere reinseriti negli organici dal ministero della Pubblica Istruzione per potere lavorare negli istituti come ausiliari e tecnici amministrativi. Lo hanno stabilito i giudici del Tar di Palermo che hanno accolto il ricorso presentato dai dipendenti esclusi dalle graduatorie, assistiti dall’avvocato Nadia Spallitta.
I giudici amministrativi presieduti da Filippo Giamportone hanno obbligato il ministero a riconsiderare l’organico che era stato tagliato nel triennio 2010 e 2013. Tagli del 50% per cento tra gli assistenti tecnici e del 30% tra i collaboratori scolastici. “Si tratta di un importante successo – dice l’avvocato Nadia Spallitta che assisteva i dipendenti – che obbliga l’amministrazione pubblica ad ampliare gli organici e quindi ad aumentare il numero di personale Ata, aventi diritto sia all’assunzione a tempo indeterminato sia agli incarichi annuali, essendo stato dimostrato che i tagli e le riduzioni operate in questi anni erano illegittime e superiori alle percentuali previste dalla legge”.
“In altri termini – continua- la riduzione non doveva superare il 6% annuo a Palermo ma si è assistito a tagli fino al 57% dei posti di assistente, tecnico o collaboratore scolastico”. “Inoltre il Tar – sottolinea Spallitta- ha accertato l’illegittimità degli accantonamenti di circa 500 posti annui per gli ex Lsu, co.co.co per l’esternalizzazione dei servizi scolastici dal momento che questi accantonamenti non possono incidere sul numero dei posti in organico e ledere le posizioni del personale da anni inserito nella graduatoria della scuola. In altri termini, entro 60 giorni centinaia di lavoratori potranno accedere a posti che erano stati tagliati. Si tratta di uno straordinario successo in un momento storico così delicato, che gratifica questi lavoratori,che dopo anni di precariato avevano visto perdere, a causa delle riduzioni operate, chance lavorative e possibilità di assunzione”.
“Auspico – conclude – che l’Ufficio scolastico dia finalmente risposte ai precari della scuola”.