Non molla la presa, il governatore Rosario Crocetta. Dopo la direzione regionale del Pd di sabato scorso e la votazione dell’ordine del giorno che ha sancito la fine della doppia militanza Pd-Megafono, il presidente e animatore del movimento che lo ha sostenuto alle regionali e che ha supportato la candidatura a premier dell’ex segretario nazionale, Pierluigi Bersani alle scorse politiche, Crocetta alza la posta: “La lista del Megafono venne chiesta da Bersani e Zoggia – ricorda ancora oggi -. E invece, domani sarò sotto processo eretico a Roma. Sono curioso di capire se domani mi giudicheranno e mi condanneranno a morte, al rogo, come le streghe e come gli ebrei. E’ una vergogna, proprio mentre ho fatto scoppiare la questione morale mi mettono sotto processo”.
Le parole di Crocetta sono pietre lanciate all’indirizzo del partito e tentano, ricordando le sue dichiarazioni sul “malaffare” nella formazione in Sicilia (con la recente inchiesta che a Messina cinvolge anche il deputato nazionale Francantonio Genovese e quello regionale, Franco Rinaldi), di far passare la linea che il partito osteggia l’azione di rinnovamento. Crocetta poi punta il dito contro il suo nemico di sempre, il senatore ennese, Wladimiro Crisafulli, ispiratore e firmatario dell’esposto alla commissione di garanzia contro il Megafono che domani sarà in discussione a Roma alla commissione nazionale di garanzia. Su Crisafulli, Crocetta sostiene: “Ha responsabilità molto gravi. Se fossi stato segretario regionale, avrei già allontanato definitivamente dal partito sia Genovese che Rinaldi, chiedendone le dimissioni ed invece nessuno lo fa. Comunque vedrete che nel Pd, anche altri esponenti di primo piano, ben presto, saranno toccati e coinvolti in inchieste relative alla questione morale” profetizza il governatore.
Dalla direzione regionale di sabato scorso, però, era venuta fuori una richiesta precisa all’indirizzo di Genovese e Rinaldi: di autosospendersi cioè dal partito come garanzia per il Pd e per le loro posizioni personali da chiarire in sede giudiziaria. Un intervento evidentemente, considerato da Crocetta troppo blando vista la gravità della situazione. A favore di Crocetta era intervenuto il segretario regionale dell’Udc e ministro della Funzione Pubblica, Gianpiero D’Alia sostenendo la linea del governo. Ieri a stretto giro, il segretario regionale Giuseppe Lupo ha risposto – sembra proprio a D’Alia per i torni del suo intervento, sostenendo che “sulla questione morale il Pd non prende lezioni da nessuno. Nè tantomeno da altri partiti”.
“Il Pd – continua Lupo – è il partito del presidente Crocetta e ne siamo fieri, perché Crocetta rappresenta una delle migliori risorse del nostro partito e la speranza di cambiamento per milioni di persone e non solo in Sicilia. Chi pensa che qualcuno nel Pd sia contro Crocetta sbaglia perché il partito sostiene pienamente il presidente Crocetta nell’azione di governo che sta portando avanti, in particolare contro ogni forma di malaffare, corruzione ed illegalità”.
Una posizione che convince meno di tutti evidentemente il governatore, viste le dichiarazioni di oggi e in vista soprattutto della riunione della commissione di garanzia di domani quando si dovrebbe sancire a livello nazionale lo stop alla “concorrenza” fra Megafono e Pd. Dal movimento del Megafono, d’altronde, rilanciano. Già ieri su Fb, in una nota si leggevano queste dichiarazioni di Crocetta: “Nessuno pensi di intimidire, nessuno pensi di fare prevalere i muscoli dei pacchetti di tessere dentro il dibattito politico del Pd. Non ho alcuna intenzione di rinunciare alla mia militanza nel Pd – e’ anche il mio partito – ma nessuno pensi di poter utilizzare quei muscoli per cancellare un’idea. Il Megafono non ha sede, non ha un organismo regionale, uno statuto”.
Anche questa teoria di Crocetta, che il Megafono non abbia “struttura”, però viene contestata. Oggi, l’ex segretario regionale dei Ds, Tonino Russo pubblica sul social network le schede di adesione al movimento del Megafono inviate per e-mail da uno degli esponenti, il deputato regionale, Antonio Malafarina che propongono l’iscrizione al Movimento. Tanto basta per rendere il clima d’estate ancora più infuocato.