“Sono qui per parlare di quello che un ragazzo pensava della bellezza. Il ragazzo era Peppino Impastato, era nato a Cinìsi, Cinìsi vicino Palermo…”. Alt. Cinìsi non è il paese in questione, lo è Cinisi (con l’accento sulla prima “i”), caro Zingaretti.
Tutti i siciliani lo conoscono, per i palermitani è parte della loro memoria. Il suo nome è legato intimamente a un cittadino nato a “100 passi di distanza” da casa Badalamenti e ucciso da Cosa nostra il 9 maggio 1978.
Così, quando durante la quarta puntata del Festival di Sanremo, l’attore Luca Zingaretti nell’introdurre l’esortazione alla bellezza di Peppino Impastato ha sbagliato la pronuncia del suo paese natale, sul web è montata la protesta. Siciliani all’attacco su twitter e facebbok, pronti a correggere l’errore (e a precisare che “i cinìsi sono in Cina” dalle nostre parti).
Qualcuno scusa a un attore romano la mancata conoscenza del nome di un paese della provincia palermitana, qualcun altro invece si rivolge all’uomo che interpreta il commissario siciliano più amato e famoso. E’ il caso del giornalista e conduttore palermitano Salvo Sottile, che dal suo profilo twitter scrive: “Zingaretti si dice Cìnisi con l’accento sulla prima i. Che minkia di Montalbano sei”.
Le parole di Peppino Impastato erano state al centro di una precedente polemica, dovuta al loro utilizzo all’interno di una pubblicità per un marchio di occhiali, anche se l’ideatore dello spot ne aveva difeso il “valore civile” e celebrativo.
A Zingaretti resta il merito di aver ricordato la figura di Peppino Impastato, e di aver raccontato con bravura al grande pubblico il suo concetto di bellezza.