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Fenomeno Accorinti a Messina Un arancino porta il suo nome

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A Messina è maschio (ed è a punta); a Palermo è femmina (ed è tondeggiante). Ma, generi a parte, l’arancino (o, se volete, l’arancina) nella città dello Stretto è quell’opera dell’arte culinaria che fa proseliti in ogni parte del mondo. Tanto che il 143 della via Cesare Battisti, a Messina, sarebbe il paradiso (per numero di contravvenzioni) della polizia municipale visto che, ormai, superata la doppia fila, si è già alla terza. Ma gli Urbani chiudono un occhio: perché arginare la variopinta moltitudine di concittadini e turisti (molti appena sbarcati dalle navi da crociera ancorate in porto per qualche ora) che fanno la fila e attendono di mangiare un arancino?

Insomma, i tesori del Duomo, la Cattedrale e la chiesa dei Catalani possono attendere: l’arancino, no perché (at)tira di più. E i Famulari, con orgoglio, non si accontentano di sfornare delizie da forno (o padella) perché puntano al Guiness dei primati per fantasia e tipologia.

Qualche esempio. Subito dopo la straordinaria elezione del sindaco (vegetariano) Renato Accorinti, sono arrivati al numero 33 cui hanno dato il nome di ‘arancino Accorinti’. Salvatore Famulari, mitico gestore del locale (che rimane aperto praticamente tutto il giorno, tutti i giorni) intrattiene i clienti di mezzo mondo, usando il suo particolare entusiasmo vernacolare, è orgoglioso delle sue pensate. ”Il nostro sindaco è vegetariano”, dice, “quindi nell’impasto di riso abbiamo aggiunto zucchine, carciofi, pistacchi, besciamelle e tanto parmigiano. Così lo può mangiare pure lui evitando l’odiato ragù”.

Ma l’elezione del sindaco per i Famulari non è stata che una scusa per immettere sul mercato una novità partendo dall’arancino più tradizionale. In occasione della vittoria del giro d’Italia 2013 del messinese ‘doc’ Vincenzo Nibali (la cui famiglia gestisce un negozio di noleggio dvd e sviluppo foto proprio accanto alla rosticceria dei Famulari), i rosticcieri “sfornarono” l’arancino rosa (con salmone e la classica besciamelle). Mentre, in occasione del gol di Mario Balotelli che, con il suo 2-1 al Messico, alla recente Confederations Cup, ha regalato la vittoria all’Italia, Salvatore Famulari ha esposto sul marciapiede davanti al negozio un…arancino nero: “Sissignore, l’arancino Balotelli, il numero 32 della nostra lista: con speck, fontina e tanto patè di olive per renderlo scuro come lui”.

Insomma, a Messina per essere informati dei fatti (lieti) del mondo non serve comprare il quotidiano: basta passare da Famulari. Che, siamo sicuri, sta per friggere l’arancino n. 34. Quale? Quello in onore di Papa Francesco. Ma sugli ingredienti, al momento, vige il più assoluto ‘top secret’.


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