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Scoperte armi e droga: gli sviluppi dell’operazione Go Kart

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Emergono nuovi particolari dall’operazione antimafia di due giorni fa che, fra le province di Catania ed Enna, ha sgominato un’organizzazione ritenuta vicina al clan Cappello. Nelle perquisizioni domiciliari, in casa di alcuni arrestati i carabinieri del Comando provinciale di Enna con la collaborazione dei militari della compagnia di Paternò,  hanno scoperto piccoli quantitativi di marijuana, ma non mancano degli elementi ritenuti interessanti dagli investigatori.

In particolare, nelle campagne di Centuripe, in provincia di Enna, nelle case rurali gestite da Nicolò Scalisi è stato scoperto un mini arsenale: due fucili e due carabine con marchi e matricole abrase (nello specifico una carabina cal. 22 era munita di ottica di precisione), circa 1.500 cartucce di vario calibro, sia per fucile che per pistola, comprese cartucce a pallettoni, a palla unica e anche 25 munizioni per pistola cal. 7,65, (anche se l’arma in questione non è stata rinvenuta) e numerosi barattoli contenenti pallini e polvere da sparo per un’eventuale ricarica autonoma.

Gli investigatori ritengono che sia Scalisi che anche altri potevano attingere all’arsenale “per qualsiasi esigenza”. 

A Santa Maria di Licodia, nel catanese, in casa di Giuseppe Carmelo Mazzaglia, 54 anni, i carabinieri hanno scoperto, sotto il cassetto del comodino della camera da letto, una pistola Beretta con matricola abrasa con il caricatore inserito, quindi pronta all’uso. C’erano anche un altro caricatore ed una busta con 7 colpi: in pratica l’uomo dormiva con accanto un’arma e ben 23 colpi.

Oltre alle armi, durante le perquisizioni, i carabinieri hanno scoperto 130 grammi di marijuana e 415 grammi di semi di cannabis. Durante le indagini sono stati individuati dei canali di approvvigionamento di “Skunk” di importazione e di marijuana coltivata nelle campagne delle nostre province che, nelle intercettazioni ambientali degli arrestati,veniva chiamata ‘erba di casa’, avente un principio attivo di Thc minore rispetto alla prima.

Scalisi e Mazzaglia, oltre che per le motivazioni contestate nell’operazione antimafia Go Kart, dovranno rispondere rispettivamente di detenzione illegale di fucili con matricola abrasa, munizionamento di vario calibro, ricettazione di armi e detenzione illegale ai fini di spaccio di marijuana, e detenzione illegale di arma comune da sparo con matricola abrasa, ricettazione e detenzione illegale di munizionamento.

Inoltre sono stati arrestati in flagranza di reato di concorso in detenzione ai fini di spaccio di 68 dosi di cocaina nonché di una pistola calibro 22 operato nei confronti di  Michael Prestifilippo Cirimbolo e di  Salvatore Longo e Mirko Scalia .

Tutte le armi e le munizioni verranno inviate ai Ris di Messina per tentare l’individuazione delle matricole, mentre la sostanza stupefacente sequestrata verrà analizzata nel laboratorio analisi sostanze stupefacenti per stabilirne il grado di tossicità.


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