Pronto a lasciare la scuola pur di non dover più vedere quei compagni crudeli, quei bulli che lo avevano preso di mira fin da settembre. Cinque mesi da incubo per un quindicenne siciliano trasferitosi a Rimini dove la famiglia si era spostata per motivi di lavoro.
Lo chiamavano “il sorcio” per via dei denti sporgenti che ne caratterizzano il viso. Una crudeltà iniziata come uno scherzo ma poi proseguita insistentemente con atti di vero e proprio bullismo a scuola, per strada, su facebook. Una vera persecuzione messa in atto dagli alunni della prima classe di un istituto superiore di Rimini.
Il nuovo caso di bullismo arriva qualche giorno dopo la vicenda del pestaggio di una ragazza da parte di una coetanea anch’essa quindicenne per un ragazzo conteso. una vicenda avvenuta sotto gli occhi dei compagni che incitavano la bulla.
La vicenda la narra il giornale locale “Il resto del carlino” che resta, però, sul vago nel rispetto della carta sui minori per impedire l’identificazione dei protagonisti di questa vicenda.
Dopo mesi i genitori del ragazzo si sono decisi a rivolgersi alle forze dell’ordine e così, è bastata qualche settimana alla polizia postale ed al nucleo tutela minori per rendersi conto che era in atto un vero e proprio episodio di bullismo.
Il ragazzo si è ritirato da scuola ma per almeno 4 mesi ha dovuto subire una quantità di angherie dai suoi compagni nei confronti dei quali ora è scattata la segnalazione all’autorità giudiziaria. Le indagini sono appena iniziate ed è probabile che scattino ulteriori denunce ed approfondimenti. L’accusa ipotizzata per i giovani indagati è di calunnia e diffamazione ma anche i capi d’imputazione potrebbero essere modificati in base agli ulteriori accertamenti disposti dalla procura dei minori.