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Furti in casa: il 50% degli arrestati sono stranieri, molte le donne

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Nel 2013 sono aumentati i furti in abitazione, in tutte le regioni italiane. Oltre 2.500 arresti, di cui il 50% sono cittadini stranieri. Tra le organizzazioni criminali di origine straniera specializzate nelle rapine in abitazione spiccano quelle di matrice rumena, albanese e georgiana. In diverse occasioni, è stato rilevato il ruolo di rilievo di alcune donne coinvolte nella realizzazione degli eventi delittuosi in questione.

Le indagini della Polizia di Stato nell’ambito del progetto Home 2013, finalizzato alla prevenzione dei furti in abitazione, hanno consentito di far luce sulle dinamiche criminali di diversi gruppi malavitosi. In particolare, si è avuta conferma dell`efferatezza delle bande di matrice albanese che, spesso, hanno portato a termine le azioni criminali con l`uso della violenza o delle armi. Uno dei dati più significativi è costituito dalla capillare presenza dei gruppi criminali georgiani che, in alcune occasioni, hanno evidenziato caratteristiche simili a quelle dei clan mafiosi.

Le operazioni anticrimine hanno coinvolto diverse province. Tra le operazioni si segnalano quella dell`ottobre del 2013, nelle province di Lucca, Pisa, Firenze, Livorno e Napoli, in occasione della quale investigatori della Squadra Mobile di Lucca e del Servizio Centrale Operativo hanno arrestato gli appartenenti ad un’associazione per delinquere finalizzata ai reati di rapina, furto, lesioni personali e porto illegale di armi.

Le indagini, avviate in seguito ad una recrudescenza dei reati di natura predatoria in Versilia, hanno consentito di disarticolare un pericoloso sodalizio criminale, composto da cittadini slavi, rumeni e italiani di etnia rom, specializzato nella commissione di rapine e furti in abitazione. Un`altra importante operazione è stata realizzata nel settembre del 2013, nelle province di Salerno e Napoli, allorquando investigatori della Squadra Mobile salernitana e del Servizio Centrale Operativo hanno disarticolato un gruppo criminale composto da cittadini georgiani ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al furto ed alla ricettazione.

Gli indagati, ritenuti responsabili di almeno 20 furti perpetrati in Campania, Lazio e Sicilia, entravano nelle abitazioni individuate dopo mirati sopralluoghi utilizzando strumenti di alta precisione per aprire ogni tipo di serratura e disattivare anche i più sofisticati sistemi di allarme. Nel medesimo contesto, peraltro, sono stati sequestrati 40 veicoli utilizzati dalla consorteria malavitosa.


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