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La tensione sociale rischia di esplodere Grido d’allarme dei sindacati a Crocetta

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“Prendiamo atto dell’idea del Presidente della Regione di un patto per lo sviluppo e l’occupazione ma prima occorre trovare le soluzioni ai problemi sul tappeto causati dai tagli alla Legge di Stabilità regionale”.

In queste due righe è racchiusa tutta la preoccupazione delle parti sociali all’indomani della giunta di governo che ha scelto di nominare per altri tre anni i dirigenti generali della Regione ma di rinviare la trattazione della così detta finanziaria bis.

Per questo i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Sicilia Michele Pagliaro, Maurizio Bernava e Claudio Barone hanno scritto al Presidente della Regione per chiedere un incontro urgente. I sindacati, nella lettera, chiedono di sapere quali soluzioni il governo intende adottare data la situazione, quali priorità individua, come intende reperire le risorse che mancano e con quali tempi pensa di procedere.

“A fronte di soluzioni concrete in tempi certi la disponibilità dei sindacati confederali al confronto – rilevano Pagliaro, Bernava e Barone- è massima anche per affrontare i temi delle riforme, del lavoro produttivo e dello sviluppo”.

“Le scriventi Organizzazioni sindacali – si legge nella lettera aperta – Le chiedono di conoscere come il Governo intenda procedere a seguito dell’impugnativa dal Commissario dello Stato di parti consistenti della Legge regionale di stabilità che ha inciso, bloccandoli, su importanti capitoli della spesa pubblica regionale”.

Le domande delle parti sociali sono forti e precise: “In particolare, Cgil, Cisl e Uil della Sicilia chiedono di sapere: Come intende il Governo fare fronte a una minore disponibilità di risorse stimata in oltre 200 milioni; Quali iniziative il Governo regionale pensa di intraprendere per sollecitare al Governo nazionale interventi straordinari a sostegno della Sicilia, in considerazione della situazione critica che si è determinata e della crisi economico- sociale; Come intende garantire il diritto di tutti i lavoratori alla retribuzione, in tutti i suoi aspetti e fare fronte ai vari capitoli di spesa; Se il Governo ritiene che in questa fase possano esserci spazi per un’ulteriore qualificazione della spesa pubblica e per risparmi aggiuntivi da utilizzare per colmare il buco delle minori risorse a disposizione”.

“Come dimostrano le più recenti manifestazioni – si legge ancora – delle categorie più colpite dal venire meno delle risorse, c’è un disagio sociale che si somma a quello di una crisi  economica che continua, con il crollo dei settori produttivi e sempre più famiglie che scivolano nella fascia della povertà”.

“In assenza di soluzioni eque, equilibrate e soprattutto tempestive” - i sindacati minacciano azioni “non intendiamo celare la preoccupazione circa il possibile esplodere del conflitto sociale. Alla situazione per sommi capi richiamata, si aggiunge infatti il disagio delle migliaia di persone che hanno perso il lavoro e che sono in attesa di tutele sociali, a partire dagli ammortizzatori sociali in deroga. E’ cosa nota che il governo nazionale ha stanziato una quantità di risorse insufficienti a coprire il fabbisogno, soprattutto in assenza di un cofinanziamento regionale”.

“Su tutti questi argomenti – concludono – Le chiediamo dunque un confronto immediato per potere dare il nostro contributo all’individuazione delle problematiche sul tappeto e alla loro soluzione”.


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