Tre cartelle sintetiche munite di schemi e cifre e divise in tre paragrafi per spiegare ai tecnici del Ministero dell’economia ed a quelli del Ministero degli Affari regionali perché il bilancio della Regione siciliana sarebbe in equilibrio e dunque ci si può fidare dei conti del suo assessorato e, in poche parole, perché il Commissario dello Stato si sbaglia nel demolire la manovra. Attendendo una soluzione domani sarà pubblicata la parte della manovra sopravvissuta alla scure del Commissario.
LEGGI IL DOCUMENTO INTEGRALE PRESENTATO DA BIANCHI AL MINISTERO
Sarebbero racchiuse in questo documento tutte (o quasi) le possibilità del governo Crocetta di uscire dall’impasse economica e finanziaria nella quale si trova.
Il documento inizia con una breve introduzione nella quale si spiega che la Sicilia ha intrapreso un percorso di risanamento dall’insediamento, alla fine del 2012, di questo governo, e passa subito a<l primo paragrafo: “un biennio di risanamento, i difficili risparmi di spesa”.
Si parte dalla valutazione della spesa regionale che fin dal 2012, esclusa la voce sanità, la spesa annua è stata di 7 miliardi di euro mentre nel 2013/2014 la spesa si riduce di poco meno del 20% giungendo a circa 5 miliardi e 7’00 milioni di euro. Bianchi rivendica l’accordo con Roma di ridurre la spesa strutturale di 350 milioni in un triennio e sostiene che già nel secondo anno, ovvero il 2014, questo obiettivo è raggiunto.
Il secondo paragrafo riguarda “la certezza delle entrate: un’importante opera di pulizia”. Accompagnando la descrizione con una tabella comparativa l’assessore all’economia dimostra che le entrate improprie che nel 2005 si attestavano a poco meno di 380 milioni di euro e sono cresciute di anno in anno fino a toccare la punta di 1 miliardo e 404 milioni di euro in un solo anno, il 2011. Già nel 2013 Bianchi rivendica dio averle ridotte a 465 milioni e nel bilancio 2014 sarebbero scese a 105 milioni di euro.
Un sottoparagrafo affronta il tema dei residui attivi che sono una conseguenza delle entrate(o risorse) improprie. L’assessore ammette la loro esistenza ma sottolinea nel documento che la cancellazione di questi residui dal 2005 al 2011 è stata pari a zero mentre già nei bilanci 2012 e 2013 e ora in previsione nel 2014 ne è iniziata la riduzione e quest’anno potranno essere cancellati circa 100 milioni di euro.
“Francamente stupiscono le ragioni di improvvisa preoccupazione per l’inesigibilità di questi residui attivi – dice Bianchi – quando per quasi un decennio non è stato neanche stigmatizzato il chiaro comportamento elusivo di chi ha gestito la Regione, che formalmente ha stanziato i fondi e poi li ha puntualmente dirottati per altre finalità non sempre nobili”.
“Il volume di residui attivi proviene da molto lontano – sottolinea Bianchi – E’ stato generato in larga misura prima del 2005 e, con riferimento alle entrate tributarie, si attesta su un trend decrescente a partire dal 2007, evidenziando una capacità di incasso superiore del 4% annuo, anche in un contesto congiunturale fragilissimo”.
Il documento evidenzia che “lo stock di residui attivi relativo alle entrate correnti (tributarie ed extra-tributarie) che nel 2005 valeva circa 6 miliardi di euro, si e’ ridotto all’inizio del 2013 di quasi un miliardo, ovvero di quasi il 16%, con una progressione media annua del 2%, chiaramente insoddisfacente”.
In conclusione, dice il documento, “si conferma che il bilancio della Regione per il 2014 è stato redatto in doveroso ossequio dei principi contabili e non nasconde al suo interno né improprie copertura, né disavanzi impliciti”.
Infine una stoccata la Commissario dello Stato. Pur precisando che “non si trattano qui le valutazioni di merito…” Bianchi è severo sostenendo che “il giudizio del Commissario sul piano contabile sembra essere stato redatto con gli occhi rivolti al passato e non tenendo conto di elementi di contesto che hanno reso molto stretti i margini di manovra sui conti pubblici regionali salvaguardando la tenuta sociale”