Undici cittadini eritrei sono state arrestati in tre province siciliane con l’accusa di far parte di una rete criminale che forniva, dietro compenso, assistenza logistica ai connazionali giunti i con i barconi che attraversano il Canale di Sicilia partendo dal Nord Africa.
L’operazione, denominata “Tessa” è stata condotta dalle Squadre Mobili di Siracusa e Catania e del Servizio Centrale Operativo. Attualmente i poliziotti stanno notificando misure cautelari emesse dal Gip di Catania che ipotizzano il reato di associazione per delinquere finalizzata alla immigrazione clandestina ed alla permanenza illeggittima sul territorio italiano ed europeo.
II nucleo investigativo, costituito dalla Polizia dopo l’impennata degli sbarchi la scorsa estate sulle coste siciliane, è stato coordinato dalla Dda di Catania, in stretto raccordo con la Procura della Repubblica di Siracusa.
L’organizzazione aveva terminali oltre che in Sicilia, ance a Milano. Gli indagati accoglievano i migranti irregolari, fuggiti da strutture di accoglienza o al momento dello sbarco, li ospitavano in abitazioni o strutture fatiscenti di cui avevano la disponibilità, e dopo aver incassato un pagamento provvedevano alloro trasferimento verso le destinazioni finali, solitamente in Paesi del Nord Europa.
Le indagini sono iniziate dopo l’esponenziale incremento degli sbarchi sulle coste del Siracusano, che hanno registrato, nel corso del 2013, l’arrivo di circa 1.600 eritrei che, secondo la tesi dell’accusa, sarebbero arrivati in Sicilia grazie all’organizzazione gestita da connazionali già presenti in Italia che si spostavano a Milano, da dove riuscivano a partire in direzione le loro vere mete: città del Nord Europa.
Durante l’esecuzione dell’ordinanza cautelare, emessa dal Gip di Catania, su richiesta della Dda della Procura etnea, nelle abitazioni di alcuni degli indagati sono stati trovati cinque cittadini extracomunitari, alcuni dei quali privi di documenti, la cui posizione, in relazione alla regolarità della loro presenza sul territorio nazionale e’ al vaglio dell’ufficio Immigrazione.
La polizia, su disposizione del Gip, ha sottoposto agli arresti domiciliari Melake Andebrhan, 27 anni, e Angosom Resom, di 32, residenti a Siracusa e Yoel Tesfamechale, di 31, a Milano. Un provvedimento che dispone l’obbligo di presentazione all’autorità giudiziaria è stato notificato a altri quattro eritrei di 33, 39, 29 e 31 anni. Attualmente sono irreperibili quattro indagati: tre destinatari di obbligo di presenza e uno della misura degli arresti domiciliari.
(Nella foto d’archivio un eritreo appena sbarcato)